Il caffè è una religione, un culto, un’icona intoccabile. E come tutti i miti è circondato da leggende metropolitane, da miti, da errori che possono offenderlo (sì, offenderlo) come i dubbi sull'orario giusto per gustarlo. Uno dei problemi più diffusi che lo riguarda si riassume in una domanda per qualcuno – letteralmente – agghiacciante: il caffè si conserva in frigo? Non stiamo parlando, ovvio, del caffè freddo, già preparato, ma di quello macinato. C’è chi negli Stati Uniti, la patria del caffè lungo che da noi pochi apprezzano (invece basterebbe aprire la mente e considerarlo una bevanda a sé, rispetto all’espresso) ci spende del tempo con i sondaggi, per sapere come viene conservato nelle case. Risulta che la maggior parte lo tiene in dispensa, qualcuno in barattolo chiuso, altri nel sacchetto aperto (magari con cucchiaino dentro) e i rimanenti nel frigorifero. C’è anche una percentuale di appartenenti alla scuola di pensiero secondo cui va congelato nel freezer. Ma chi di loro ha ragione?

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Il principio base e incontestabile, riguardo alla conservazione del caffè è uno: non ama l’umidità. Il caffè sta bene in acqua solo quando è bollente e state per sorseggiarlo per un pieno di energia. Negli altri momenti della sua vita, l’eccesso di umidità può alterarne il sapore e anche l’aroma. Se pensiamo che il nostro frigo sia abbastanza ventilato da non costituire una fonte di umidità, per cui il nostro caffè ci può stare dentro felicemente, abbiam0 ragione solo in parte. Non è infatti la permanenza all’interno del frigo, a poter dare fastidio al caffè, ma l’atto di tirarlo fuori quando serve. La temperatura esterna del frigo è più calda e il caffè, uscito freddo, tende subito a cercare di adeguarsi alla temperatura ambiente. Poi, finito di riempire la caffettiera, lo rimettiamo dentro. Questi shock termici generano inevitabilmente condensa e provocano nella polvere e sulla superficie del contenitore lo stesso fenomeno visibile su una bottiglia di birra tirata fuori da una ghiacciaia.

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Il discorso vale anche per come conservare le capsule del caffè. Anche se il caffè in cialde non è a contatto con l’esterno, resta sempre un alimento ricco di grassi che si raggrumano al freddo alterandone le prestazioni e che quindi non ama gli sbalzi di temperatura. Per lo stesso motivo, il caffè macinato aperto, privato del sottovuoto, andrebbe consumato il più presto possibile e quello conservato troppo a lungo, anche se preparato, può irrancidire. Inoltre, una cialda fredda messa nella macchina del caffè non produce un caffè profumato come quello che parte da temperatura ambiente. Come si conserva il caffè, allora? Le regole d’oro sono quattro: 1) tenerlo lontano da fonti di luce: 2) tenerlo in una scatola metallica ben chiusa; 3) proteggerlo dall’umidità; 4) mantenerlo alla temperatura ambiente. Niente frigo. Secondo la National Cofee Association americana il congelatore è però una soluzione accettabile solo in un caso: ne abbiamo comprato dieci chili in offerta e temiamo che perda gusto col tempo. Meglio scongelato che vecchio, su questo non c'è dubbio.