Con tutte quelle bollicine che la rendono il drink preferito dei bambini (e il miglior rimedio testato per i postumi delle sbornie da adulti). Con quel sapore inconfondibile di zucchero, noce di cola e anidride carbonica che dà dipendenza. Leggenda vuole che la ricetta originale Coca Cola contenesse cocaina e che il liquido fosse, per questo, verde. Un giro completo intorno ad un secolo abbondante e presto (si fa per dire) potremo vedere e assaggiareun nuovo gusto. Ben più resinoso. Coca Cola alla cannabis. Coca Cola + marijuana: o meglio, al cannabidiolo. Che 4 nuove flavoured Coca Cola Light a inizio anno non erano abbastanza.

Riportato da BNN Bloomberg, dopo che voci su voci si rincorrevano da settimane, la notizia ha illuminato un pallido lunedì di settembre e schiere di consumatori che non vedono l'ora di assaggiare la Coca Cola alla marijuana. L’azienda ha confermato solo parzialmente la novità: calmate gli entusiasmi, perché più che sulla cannabis la Coca Cola sta lavorando ad uno studio del cannabidiolo, comunemente indicato con CBD. Il principio non attivo della marijuana, molecola non psicotropa dalle proprietà rilassanti e antiossidanti già in uso in molti campi dell’industria, servirà a creare una nuova Coca Cola THC-free da immettere sul mercato.

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Tutto ancora sulla carta, niente prototipi da far assaggiare a schiere di volontari. Secondo i bene informati Coca-Cola starebbe collaborando con una società canadese, la Aurora Cannabis, per studiare la nuova ricetta della Coca Cola arricchita di CBD. Anche altre aziende che si occupano di lavorare la cannabis sarebbero in contatto con la super company di Atlanta. La società delle lattine rosse per ora ha sfumato sostenendo di essere semplicemente “in talk” per lo sviluppo di una nuova bevanda, ma non è l’unica: anche altri marchi di alcolici stanno cercando di creare bevande alla marijuana (vedi la birra alla cannabis), dove il processo di lavorazione delle piantine elimina il psicoattivo ma mantiene le proprietà rilassanti degli altri principi.

Stando a Reuters che ha dedicato un ampio servizio alla novità, la decisione della Coca Cola potrebbe essere stata dettata dal calo di profitti dell’ultimo anno e anche dalle recenti nuove leggi sulla liberalizzazione e regolamentazione della marijuana, resa legale in Canada e in alcuni stati USA negli ultimi due anni. Questo nonostante il cannabidiolo sia considerato comunque illegale secondo la legislazione degli Stati Uniti. Ma la fumosità OPS delle normative locali ha reso possibile la diffusione di preparati a base di CBD per uso terapeutico e ricreativo, e c’è in discussione una nuova legge sulla canapa (dalla quale pure si estrae il cannabidiolo) che potrebbe modificare gli accessi alla ricerca. La Coca Cola alla marijuana potrebbe diventare la bevanda preferita di un’ampia fetta di consumatori nei prossimi anni. Mettete dei fiori nelle vostre lattine. Male che vada, potreste sempre lavarci i capelli.