L’uva fa ingrassare: ce lo ripetono da quando negli anni 80 siamo diventati tutti appassionati di fitness e di wellness, quando abbiamo cominciato a fare jogging e gommage, a mangiare sano e a saltellare con Jane Fonda in vhs. Se vuoi dimagrire, dicevano le (innumerevoli) riviste con consigli per perdere peso, devi togliere dalla tavola uva e fichi, addirittura che l'uva bianca fa ingrassare di più. Come dire: la prima bozza di concetto “mai una gioia”. L’uva, dicevano dietologi a cui ora non possiamo più presentare il conto perché sono andati in pensione (o forse passati a miglior vita), si può mangiare solo facendo la dieta dell’uva, una giornata intera mangiando solo acini. "Depura, fa dimagrire e rende bella la pelle", dicevano. Una convinzione radicata nelle teste della generazione precedente, trasmessa a quella attuale. Ma può succedere che getti la spugna e non resisti davanti a quel bel cestino di uva turgida che ti guarda in frutteria. E lo compri TUTTO intero, perché pensi che la bella stagione sta finendo, settembre è un mese triste a causa dell’incombenza di mesi ancora più tristi (meteorologicamente parlando). E siccome non vuoi che l’uva fresca si guasti, te la porti al lavoro e la mangiucchi mentre sei al computer, arrivando a mangiarne quantità esorbitanti. E poi? E poi l'atteso "effetto-gonfiore" non si presenta. Come mai?

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“Certo, perché a differenza di altra frutta l’uva è, sì, molto ricca di zucchero. Ma pur avendo un alto indice glicemico ha però un ridotto apporto calorico: 100 g alimento fresco equivalgono a sole 64 kcal”, spiega la nutrizionista Elisabetta Macorsini. “Inoltre, l'uva fa bene perché al contrario dei piccoli snack di junk food, contiene anche potassio e polifenoli, è efficace per contrastare la stitichezza, sia i semi che la buccia sono sconsigliati a chi soffre di dispepsia, il disturbo nella digestione dei cibi”. In sintesi, stiamo scoprendo che ci siamo negati sempre un guilty pleasure innocuo e magari ci siamo ritrovati a cedere, alla fine, a un dolce sofisticato e super ingrassante? “Beh, a causa dell’elevato contenuto di zuccheri, soprattutto di fruttosio, l’uva non è consigliata a tutti”, specifica la dottoressa Macorsini. “Chi è affetto da diabete di tipo 2, ipertrigliceridemia, l’elevato quantitativo di trigliceridi nel sangue, e da obesità dovrebbe farne a meno. Per tutti gli altri, va benissimo ma senza abusarne perché un consumo eccessivo di uva potrebbe provocare acidità gastrica ed inappetenza”. Dobbiamo poi tenere presente che l’uva nera è ricca di resveratrolo, al quale, come tutti i polifenoli, si attribuiscono proprietà antinfiammatorie e antiossidanti.

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“L’uva è indicata anche nei casi di affaticamento, vene varicose, ritenzione idrica e malattie della pelle. Ha proprietà antivirali così forti che l’applicazione di succo d’uva sulle labbra affette da herpes ne velocizza la guarigione. L’uva è ottima anche in cosmetica: gli acini di uva ridotti a purea e applicati sul viso e sul collo come maschera hanno un’azione astringente e rivitalizzante”, aggiunge la dottoressa. E la famigerata dieta dell’uva? “L’ampeloterapia? Sì, si può fare, è una terapia a base di uva che permette la disintossicazione dalle tossine. Però questa terapia NON è una cura fai da te, deve essere intrapresa mentre si è seguiti da un medico, non certo consigliati da gente non esperta”, conclude. E quindi? Via libera a quel bel cestino di uva in frutteria, con i suoi pampini che ci guardavano vogliosi e dicono “mangiami”. Ogni tanto, anche una gioia.

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