C’è una leggenda metropolitana che circola da sempre e che sussurra: il pop corn fa male. Ma come? Non c’è film al cinema senza pop corn. Non c’è festa del liceo senza pop corn. Non c’è vita su questo pianeta senza pop corn. E questo è tutto. No, non è tutto. Perché il nostro rapporto con lo snack per antonomasia è sempre stato controverso e misterioso. Misterioso perché, per paura di scoprire cose che non vogliamo sapere, evitiamo di saperlo. Eppure, è arrivato il momento di fare il minimo dell’indagine per capire se la nostra passione ci sta uccidendo (boom!), se ci fa bene, o se i pop corn hanno proprietà, valori nutrizionali e magagne diverse a seconda di come vengano preparati (e cosa gli viene aggiunto).

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Il pop corn, tanto per soddisfare la curiosità, non è una “scoperta” recente. Già mille anni fa i maya e gli inca scaldavano i chicchi del mais per farli esplodere, prima di mangiarli. Però lo usavano anche come decorazione dei capelli (?!!) oppure per lanciarlo durante le cerimonie, come facciamo noi con i coriandoli a carnevale, o il riso ai matrimoni. Se consumarli abbia dato loro dei problemi di salute a lungo termine, non si sa, di certo non si sono estinti per colpa sua. Però sappiamo che non avevano, ad esempio, il microonde, quindi già uno dei modi per prepararli era escluso dal loro menu. Il primo tipo di pop corn da mettere sotto osservazione è infatti il pop corn per microonde, venduto già “preparato” per questo tipo di procedura. Peccato che le più recenti ricerche non lo abbiano promosso. Per renderlo infatti appetitoso e profumato, il mais da microonde viene addizionato di una sostanza chimica chiamata diacetile, l’aroma di burro sintetico. Secondo una pubblicazione del Centers for Disease Control and Prevention, il diacetile è innocuo per ingestione, ma quando riscaldato a temperature elevate vaporizza e diventa tossico e l'inalazione può causare malattie polmonari. Chi lavora nelle fabbriche di questo tipo di pop corn, infatti, si ammala facilmente di malattie polmonari. Certo, la loro esposizione è più intesa e prolungata, ma perché mettere alla prova la nostra salute inutilmente?
Promemoria #1
: Quando compriamo il pop corn da microonde controlliamo che fra gli ingredienti non ci sia il diacetile.

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Okay, se preparare una tazza di pop corn velocemente col forno a microonde dà tutti questi problemi, allora lo compriamo al supermercato già pronto: pop corn in busta, e così sia. Sarebbe bello, eh? Forse sì. Il pop corn è uno degli snack che si guasta più lentamente, non ammuffisce, rimane uno snack croccante. Questo vale però se rimane nella busta ermetica del supermercato. Ma spesso le buste sono di grande dimensione e non le consumiamo tutte in una volta, le arrotoliamo sul bordo, ci mettiamo una pinza per fermarle e lo lasciamo in dispensa. Il pop corn avanzato può durare mesi. Ma solo se è stato preparato nel modo giusto e conservato, una volta aperto, in un contenitore ermetico e in luogo fresco e asciutto. Questo perché il motivo della loro esplosione durante la cottura dipende dall'acqua che contiene il chicco che scaldandosi ed emettendo vapore fa pressione verso l’esterno. Se dopo la cottura li lasciamo disidratare ulteriormente, quello che andremo a mangiare dopo l’esposizione agli elementi è tutto tranne che pop corn.
Promemoria #2
: comprare un bel contenitore ermetico per conservare il pop corn avanzato.

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Allora, se tutto è così complicato, prepariamo il pop corn in padella, a casa nella quantità che desideriamo. Com’è che lo faceva mamma quando eravamo bambini? Ah sì, scioglieva prima il burro nella padella. Il burro? Ed ecco che in un attimo uno snack che potrebbe essere sano e relativamente moderato in calorie diventa una bomba. Una coppetta di pop corn con burro rimane nelle 90 calorie solo se è stato cotto usandone pochissimo, un velo. Ma nella preparazione domestica non capiamo bene qual è esattamente il pochissimo, per cui ci ritroviamo con uno snack bello grasso. Anche al cinema non abbiamo idea di come sia stato preparato, ma le dita che si ungono mentre lo mangiamo parlano chiaro: secondo una ricerca commissionata da WebMD nel 2009 risultava già che un cestello di pop corn del cinema è pieno di grassi saturi e che quello large può arrivare fino a 940 calorie. Se ci aggiungi una bibita non sugar free, può succedere che un film con innocuo snack apporti in un paio di ore il fabbisogno calorico medio giornaliero di una persona attiva, circa 1400 calorie. Per aggiungere benzina sul fuoco, pensiamo a quanto sale ci mettiamo a piacimento e senza controllo. Il che significa ipertensione, ritenzione dei liquidi, pressione alta, cellulite. Quello zuccherato non è certo da meno.
Promemoria #3: niente pop corn al cinema.

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Cosa bisogna fare, allora, eliminare l’ennesima delizia dalla nostra vita? Naaaa. Il pop corn non fa ingrassare e non fa male, in sé. Ma solo se preparato ad aria calda, con l’apposito elettrodomestico (una salvezza come la friggitrice ad aria). Solo così otterremo uno snack semplice è naturalmente a basso contenuto di grassi e alto contenuto di fibre, con un po’ proteine (circa 3 grammi per porzione), magnesio, acido folico, tiamina, niacina, riboflavina, vitamina B-6 e vitamina A. Niente additivi per profumarlo, niente burro, pochissimo sale a basso contenuto di sodio, o addirittura niente, visto che molti nutrizionisti assicurano che chi elimina il sale dalla propria dieta ben presto non si accorge più della sua assenza, trattandosi di un sapore a cui veniamo “educati” da piccoli. Anche i piaceri del palato richiedono un po’ di buona volontà, per restare piaceri.