La sua stagione è tra poco, il suo potere calmante/abbellente è innegabile, il suo essere regina del comfort food stagionale è un titolo gastronomico innegabile. Eppure: come ogni ritorno di stagione siamo sicuri che non ci sia un mito da sfatare? La zuppa calda, la zuppa concentrata, il riassunto culinario di N ingredienti irriconoscibili finisce diretta nel quesito: la zuppa calda fa bene oppure il suo essere HOT è quasi deleterio? Ricordi d'infanzia con sottofondo “Il brodo troppo caldo fa male, aspetta che si raffreddi un po'!” era già un'avvisaglia. Il warning nella nostra vita ha sempre riguardato la bevanda ghiacciata, l’anguria ghiacciata, per qualche mamma apprensiva persino l’innocente ghiacciolo. Si arriva all’età adulta percependo una bella birra ghiacciata, o la dicitura “servire freddo” come una trasgressione. Mentre invece l’invito “bevitela/mangiatela finché è bella calda”, quando si parla di una tisana, di una zuppa, di una vellutata è normale. E con l’arrivo della stagione fredda, non ci faremo mancare le ciotole calde con il potage che fa da comfort food per antonomasia, con la vellutata di zucca, e tutte le altre creme salate autunnali. Ma perché esagerare col cibo caldo è sbagliato?

Serving tortellini into a bowl using a ladlepinterest
Sergio Amiti//Getty Images


Mangiare cibi caldi piace per tutta una serie di motivi. Un po’ perché nei millenni il palato ha imparato che il cibo cotto si digerisce meglio perché è come se fosse parzialmente digerito, per cui lo associa a una facilitazione di lavoro. Poi, il cibo caldo è più affine al nostro corpo che è già caldo e non subisce sbalzi di temperatura. Per finire, banalmente, quando fa freddo una bevanda/zuppa/vellutata ad alta temperatura scalda bene il corpo (dai, dopo una sciata ci vuole). Ma quando è “troppo” calda? Un no assoluto. A parte scottarsi la bocca e l’esofago (ouch…! ) la temperatura alta non consente di gustare correttamente il sapore. Poi, si può credere che un cibo caldo sia più digeribile ma non è sempre vero. Non per niente si dice che il gelato a fine pasto stimola la digestione perché favorisce le contrazioni dello stomaco durante il processo, e quindi anche la produzione di acidi gastrici. “La cena ideale inizia con ostriche crude ghiacciate, poi una zuppa calda e poi si conclude con il gelato, seguito da un caffè caldo”, diceva già negli anni 20 del secolo scoros William Gilman Thompson, un medico americano fondatore di ospedali e docente universitario popolarissimo negli States come una star della medicina. Infine, forse la cosa più importante, il consumo esagerato di cibi molto caldi può danneggiare le fragili cellule dell’esofago, e addirittura provocarne pericolose mutazioni. Per cui bere la tisana bollente quando si ha mal di gola non è necessariamente giusto. Meglio uno dei ghiaccioli avanzati in frigo.