Toglieteci tutto ma non le patatine fritte. No, per favore. Promettiamo che saremo buoni (come loro) e che le mangeremo solo in occasioni speciali (ehm… ) e se proprio dobbiamo stare a dieta, ci compreremo pure la friggitrice ad aria così sono meno caloriche. Okay? Tutto questo non ci esenta però dallo svolgimento di una delle operazioni in cucina più complicate ma piacevoli perché l’attesa del piacere, disse un tale, è essa stessa piacere: fare patatine fritte in casa. Vuoi mettere la soddisfazione di vederle lì, dorate, croccanti, luccicanti di un pizzico di sale, accomodate sulla carta assorbente, beate come delle bagnanti in spiaggia coperte di abbronzante, Certo, la casa puzzerà di fritto, i nostri capelli idem (mai friggere dopo averli lavati, sempre prima), e viene tutto ripagato dalla soddisfazione di dire: “l’ho fatto io”. Ma come si ottengono in casa le patatine fritte croccanti fuori e morbide dentro, perfette come quelle che trovi da McDonald's, senza barare comprando le patatine fritte surgelate del supermercato? Sì, ci sono dei trucchi, li svela Delish. E non sono così scontati.

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Uno dei nemici che impedisce di ottenere patatine croccanti è l'idea che le patate facciano male (ma è provato che non è vero). L'altro è l’amido. Meno ce n’è nella patata, meglio è. Quali sono le patate migliori da friggere? Di che qualità? Presto detto: è meglio comprare una qualità di patata poco acquosa, secca e farinosa, come la patata a pasta gialla, anche quella a buccia rossa (per sicurezza, evitare quelle rare come la patata viola). Ma per togliere ulteriormente l’amido è un’OTTIMA idea immergere le patate già sbucciate e tagliate a bastoncini nell’acqua, cambiandola spesso. Per fare le patate fritte in padella (con la friggitrice a olio vengono bene, ma la sfida ora è un’altra) ci vuole una bella padella profonda in cui le patate riescano a rimanere immerse bene. Ma attenzione: vanno messe nell’olio freddo (… eh?). Secondo Delish, verranno molto meglio se invece di gettarle nell’olio bollente e rimediare un po’ di schizzi le mettiamo a freddo. Poi si accende il fuoco e si porta l’olio a ebollizione.

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Le patate devono cuocere così, senza mai mescolarle, vanno solo mosse delicatamente con un pinze un attimo dopo aver cominciato ad attaccarsi alla padella (che dovrebbe succedere dopo circa 15 minuti). Sì, sarà una tortura resistere alla tentazione di mescolarle un po’, ma se la regola è questa, proviamola fino in fondo. L’unica concessione è separarle tra loro, o dal fondo della padella, se si attaccano. Si lasciano bollire nell’olio per altri dieci minuti (se vi sembrano pronte prima di dieci minuti, tiratele via, dai) e si rimuovono delicatamente con una schiumarola. Tenete presente che alcuni chef stellati friggono le patatine due volte: la prima, rapidamente, a 325 gradi per asciugarle, la seconda, altrettanto rapidamente, a 350 per renderle croccanti. Si può fare con un termometro da cucina, ma la differenza è talmente da intenditori che… beh, ognuno faccia come vuole. Una volta terminata la cottura, le patatine vanno messe subito in una grande teglia bassa e larga piena di carta assorbente da cucina (meglio di una zuppiera, dove quelle al centro non toccano mai la carta). Salare, gustare calde. E questo è tutto.

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