Vegetali che contengono lattosio: è mai possibile? La domanda sta circolando da qualche tempo fra chi soffre di intolleranza al lattosio perché alcuni nutrizionisti e dietolologi distribuiscono liste di cibi con le loro percentuali del controverso zucchero dl latte, tra cui non ci sorprende più di trovare salumi come il prosciutto cotto, lo zampone, alcuni tipi di salame. Ma da qualche tempo nelle liste sono comprese anche frutta e verdura come le pere e i broccoli. Il disorientamente si è, giustamente, diffuso e non è difficile sentir dire che la banana contiene lattosio, o sentir giurare addirittura che le patate contengono lattosio. Ma quanto c’è di vero in questi allarmi?

“Alla domanda se frutta e verdura contengono lattosio l’unica risposta è no”, risponde decisamente la nutrizionista Elisabetta Macorsini, che su MarieClaire.it ha già sfatato annose leggende sull’uva e imprecisioni mediatiche sul parmigiano. “Si tratta di una bufala inspiegabile che circola da qualche tempo. Non è assolutamente possibile che dei vegetali possano contenere del lattosio: il lattosio si può trovare solo nel latte e nei suoi derivati”, chiosa decisamente. “Però è vero che vegetali e lattosio possono coesistere o trovarsi in un alimento a sorpresa, ad esempio nel caso di alcune bevande vegetali, succhi di frutta, alcuni sughi, alcune zuppe precotte”. E già: quando si fa la scelta di adottare quelli che fino alla direttiva Ue che l’ha vietato si chiamavano latte di soia, latte di riso, latte di mandorla, può succedere che i produttori ci abbiano aggiunto un colorante o un conservante che contenga lattosio. “Per questo chi è intollerante deve fare molta attenzione a leggere sempre le etichette di questi prodotti”, dice la dottoressa Macorsini. Ma perché il lattosio non può trovarsi nei vegetali, in natura? “Perché il lattosio è uno zucchero contenuto solo nel latte, il latte prodotto dalle ghiandole mammarie dei mammiferi, per cui quando troviamo del lattosio in un vegetale è solo perché ce lo abbiamo aggiunto noi umani. Bisogna fare attenzione sempre agli ingredienti”.

Ma allora perché alcuni nutrizionisti distribuiscono liste in cui sono compresi broccoli e pere? L’unica spiegazione possibile che conveniamo con la nutrizionista è che può capitare che la frutta e la verdura non biologiche, nei magazzini, vengano irrorate da conservanti per non farla guastare, e che in quei conservanti ci possa essere del lattosio. Forse per questo qualche dietologo, per scrupolo, ne vieta il consumo a priori ai soggetti molto a rischio perché è impossibile capire se il frutto che si sta per mangiare ha subito il trattamento o no. Cosa altro mai si può pensare?