“Ma come avete selezionato i camerieri?”. La domanda più finto ingenua di sempre, la domanda più interessata di sempre. Quando a servirti sono schiere di camerieri e cameriere di bellezza notevole + gentilezza coordinata (come i calzini colorati che indossano tutti sotto le tute nere, look vincentissimo e à la page), la questione tende a porsi in tutti i commensali che affollano i tavoli di Ted Lobster & Burger, che dopo l’apertura a Prati ha scelto il quartiere Ostiense di Roma per la sua nuova sfida. Uno dei ristoranti al Gazometro di Roma per la precisione, zona Porto Fluviale, che nel giro di pochi anni sta diventando una delle aree gastronomiche più dense (di posti cool) di tutta la città. È da qui che Stefano Aprile, anglo-napoletano ideatore del progetto (“la precisione mi viene dalla mamma inglese, la creatività e la curiosità da papà” racconta con un sorriso), inonderà di goduriosi lobster roll Roma, precisamente la zona sud della Capitale.

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Courtesy Ted's Lobsters & Burgers

Gli interni del locale, va da sé, sono una meraviglia. Ristrutturato in stile newyorkese con una finissima reinterpretazione dell’industrial-chic, forse una delle migliori viste ultimamente in città, mantiene il classico dei mattoni a vista pitturati in antracite sulle pareti esterne, con grandi vetrate su strada per una luminosità estremamente riuscita. Piastrelle sottili e verticali in lucido grigio fumo sottolineano l’area di lavoro dei camerieri e la zona che porta alla cucina, mentre la sala è qua e là punteggiata di colonne riportate a cemento, in contrasto delizioso con il bellissimo parquet e col soffitto a pannelli fonoassorbenti color cenere.

L’angolo bar, dove si destreggiano bravissimi mixologist guidati da Edoardo Benassi per i cocktail in abbinamento ai piatti del menu di Ted Lobsters & Burgers, è invece rialzato rispetto alla sala, col pavimento in cemento resinato e la dominazione di un murale in blu mare, rosa e rosso, omaggio alla street art di cui il quartiere Ostiense è meravigliosamente colorato. In questo mare di elegantissime declinazioni di cinerino e legno chiaro, i dettagli verde smeraldo di alcuni tavoli strategicamente piazzati sono uno svago per gli occhi.

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“Ma come avete selezionato i camerieri?”. La storia più bella di questo nuovo locale passa dalla volontà di seguire il ritmo sociale di un quartiere che non è solo lucine di ristoranti e murales. “Un giorno passeggiavo da queste parti e ho visto uscire da una porticina su via dei Mercati Generali, dei ragazzi e delle ragazze bellissimi” racconta Stefano Aprile. La sua curiosità lo ha spinto a varcare la soglia della porticina e la sorpresa è stata enorme: una scuola di recitazione. La collaborazione è partita con l’assunzione dei giovani aspiranti attori e attrici come camerieri di Ted Lobster’s & Burgers. Per questo sono tutti bellissimi: volti espressivi e luminosi, attenti a seguire i clienti ma spigliati nel farcire il servizio con qualche battuta ad hoc. Hanno sorrisi in grado di far squagliare il ghiaccio dei cocktail ed è quasi impossibile staccare gli occhi di dosso dal loro incessante fluire per la sala. Persino quando arrivano i cocktail e i piatti gustosissimi è difficile deconcentrarsi dalla gentile avvenenza del personale.

Alla guida della cucina di Ted Lobster & Burger, che naturalmente propone l’astice come ingrediente forte del menu, c’è il giovane chef ecuadoregno Gerardo Daniel Llorenty Jines. E più fusion di così è quasi impossibile. Il tocco della cucina sudamericana, tra agrumi e pisco, si sente particolarmente in alcuni piatti come il ceviche di persico o la Causa de Tonno, ma non mancano burger veg, tacos e burritos che richiamano mete lontane. Ma il matrimonio tra le preparazioni delle Americhe e i classici immancabili dell’Europa è più che felice. Le buonissime Ted’s Pizza in esclusiva per il locale sono le versioni gourmand del classico italiano declinate in più varianti, e si possono mangiare anche all'aperitivo. Veggie per i vegetariani, Meat per i carnivori, ma la palma di bontà va alla Fish condita con salmone marinato 48 ore, mayo all’avocado, rucola, crema agli agrumi e pomodoro confit su una base croccante con cornicione morbido. Già tagliata a spicchi, fa venire voglia di non dividerla con nessuno (e fare il bis).

Ma c’è naturalmente il lobster roll, vero fulcro del locale, alfa e omega da cui è partito il progetto. Dove mangiare il lobster roll ha finalmente una risposta (e chi dice che è un’americanata può accompagnare solo). Servito da un sorridente cameriere che lo rende ancora più prezioso, nel momento esatto in cui il classico panino con l’astice sfilacciato plana al tavolo si aprono scorci di Maine (pure mai visti) e voglia di arrotolarsi al collo un gigantesco bavaglio per proteggersi la camicia nel tuffo del primo morso. Ma a immergersi nella spaccata di pane al latte di sensuale sofficità, abbondantemente riempito di astice, sono le dita. Che nel giro di pochi secondi si intingolano di salsa lobster, e leccarle per pulirle è inevitabile tra un mugugno di bontà per il panino e un passaggio di tovaglioli. Menzione speciale alle patatine di accompagnamento, ariosamente fritte e caldissime, senza dubbio tra le più buone della città.

Per deglutire correttamente il lobster roll vale la pena assaggiare uno dei cocktail di Ted's Ostiense, il Lobster Martini a base di gin, infusione di astice, succo di limone e liquore al bergamotto. Inventato dalla bravissima barlady di Ted's Prati Silvia Bello, è perfetto per restare nel solco del prezioso crostaceo screziato di blu, con accenti di mare e vento che faranno subito pensare alle coste sfrangiate degli Stati Uniti. E quando il cameriere resterà sbigottito (e divertito) di fronte al piatto ripulito e al bicchiere vuoto, un nuovo sorriso di complicità sarà il saluto che farà uscire da Ted's Ostiense soddisfatti. E rimpinzati di bontà.

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Courtesy Ted's Lobsters & Burgers