Ci sono genitori che esagerano le dosi. Secondo l'OMS in Italia il 21% dei bambini e il 14% delle bambine è obeso, valori che nel Sud del Paese salgono al 42% e al 38%. Ci sono però anche genitori che, considerando i propri figli eterni bebé, danno loro porzioni piccole piccole. Ci sono, poi, madri e padri che si sono arresi e non propongono più nessun tipo ci verdura e altri, infine, che per non rovinarsi la cena propongono (quasi) sempre il piatto preferito dalla loro prole. Ma esistono dei trucchi per fare mangiare in modo sano ed equilibrato i bambini? Per fare loro assumere le giuste quantità di macronutrienti? Per avvicinare i piccoli alle tanto odiate verdure? Un'università romana e una famosissima multinazionale attiva nel settore alimentare hanno voluto unire le loro forze per dare una mano ai genitori italiani nel momento clou dei pasti. Come?

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Un team di ricercatori e nutrizionisti dell’Università Campus Bio-Medico di Roma ha supportato Nestlé nel mettere a punto un progetto di educazione nutrizionale rivolto ai più piccoli con lo scopo di promuovere un'alimentazione sana e bilanciata che coinvolga le abitudini alimentari di tutta la famiglia. In questa direzione, infatti, Nestlé sta continuando a ridurre zuccheri, sale e grassi saturi dai suoi prodotti. Dal 2000, l’azienda ha ridotto gli zuccheri di oltre il 34% ed entro il 2020 ne ridurrà un ulteriore 5%. “In Italia favoriamo scelte consapevoli per una buona nutrizione fin dal momento del concepimento, con integratori studiati per le specifiche necessità della mamma, in gravidanza e allattamento. Poi accompagniamo man mano i genitori durante la crescita, con prodotti pensati e bilanciati nutrizionalmente per essere validi supporti a un’alimentazione equilibrata dai 4 ai 12 anni. I nostri cereali per la prima colazione, per esempio, hanno come primo ingrediente di ogni ricetta i cereali integrali e, ancora, le nuove merende Nestlé Mio contengono i soli zuccheri della frutta e dello yogurt", spiega Leo Wencel, capo mercato del Gruppo Nestlé in Italia.

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Ogni giorno secondo l'OMS dovremmo seguire una dieta che comprenda per metà verdure, per un quarto proteine e l'altro quarto dai carboidrati. Il Nutripiatto ricorda poi l'importanza di bere acqua, aggiungere un cucchiaio di olio extravergine di oliva, mangiare frutta e fare attività fisica.

Nutripiatto, questo è il nome del progetto, è composto da un piatto intelligente e da un manuale che raccoglie informazioni quali le corrette porzioni in base alle esigenze nutrizionali e ricette semplici per gustare cibi semplici nel rispetto della stagionalità dei prodotti e delle preparazioni tradizionali. Se è risaputo che negli ultimi anni sono aumentati sia la sedentarietà sia i consumi di prodotti ad alto contenuto di zuccheri e grassi saturi, meno noto è che per tanti, troppi, genitori mangiare di più significa crescere meglio. Dallo studio Okkio alla salute condotto dall’Istituto Superiore di Sanità in Italia nelle scuole primarie tra il 2007 e il 2016, la maggior parte dei genitori di bambini in sovrappeso non ne ha la consapevolezza. Gli esperti che hanno creato questo strumento alimentare si augurano, quindi, che i genitori ignari del fenomeno e soprattutto dei possibili futuri problemi di salute dei loro figli, possano mettere in atto dei cambiamenti nel loro stile di vita. Perché come spiega Giuseppe Di Mauro, presidente della SIPS - Società Italiana di pediatria Preventiva e Sociale, "la nutrizione pediatrica è uno strumento di prevenzione al pari delle vaccinazioni perché può prevenire malattie quali diabete, patologie cardiovascolari e alcuni tipi di tumori".

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Melissa Walker Horn on Unsplash.com

Come funziona Nutripiatto. Dal momento che secondo un sondaggio Nestlé il 42% dei genitori intervistati afferma che, spesso, il proprio figlio chiede una porzione minore di cibo e il 31% è convinto che un bambino debba mangiare come un adulto per crescere bene si è voluto mettere il bambino stesso al centro, aiutando i genitori a valutare correttamente le porzioni, basandosi sulla grandezza del palmo, pugno o lunghezza delle dita del bambino. Uno studio del Nestlé Research Center ha dimostrato, infatti, che quando i bambini vengono coinvolti attivamente nella preparazione dei pasti assumono una maggiore quantità di verdure e mangiano in maniera più equilibrata. Fare la spesa, preparare insieme i piatti e impiattare nel modo corretto è il modo più sano ed efficace per sperimentazione, scoprire e amare il mondo "cibo".

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Unsplash (Sylvie Tittel)

L’obiettivo iniziale di Nestlé è di distribuire 500mila kit Nutripiatto entro il 2020, raggiungendo così quasi il 15% delle famiglie in Italia con bambini dai 4 ai 12 anni. Il Nutripiatto può essere richiesto online su nutripiatto.nestle.it. Nel 2019 il Nutripiatto sarà anche distribuito nelle catene della grande distribuzione che aderiranno all’iniziativa e nei luoghi ludici e didattici in cui si possono raggiungere le famiglie, come i musei dei bambini e luoghi dove vengono proposte attività mirate in collaborazione con le associazioni pediatriche.