Cosa cambierà nella vita dei britannici quando la Brexit sarà definitiva e lasceranno veramente l’Unione Europea? Gli inglesi si pentiranno di quel giorno in cui hanno messo la crocetta su “leave”? A Londra, dove in quel fatidico giorno di referendum per il British exit from the European Union a vincere è stato nettamente lo “stay”, ne sono già convinti. Molti di quelli che invece attendono il momento con convinzione non sanno ancora che la loro colazione bella ricca, la famosa English breakfast con le uova, le salsicce, il bacon, i pomodorini bollenti, i funghetti, i fagioli, il pane tostato, la frittatina di patate (che loro chiamano hash browns) e tutto ciò che vi è capitato nei b&b durante i vostri soggiorni, potrebbe subire dei drastici cambiamenti proprio per colpa di questo divorzio territoriale. Ma come e in che modo potrebbe succedere questa bizzarria?

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La bomba l’ha lanciata The Indipendent che ha analizzato, una per una, tutte le cibarie elencate sopra. Secondo la famosa testata, con le uova non dovrebbero esserci problemi: la produzione interna è sufficiente al fabbisogno di tutta la popolazione. Idem per il pane, che nel Regno Unito viene prodotto per l’85 per cento con farina locale. Le notizie diventano meno rassicuranti andando avanti sulle salsicce e il bacon. La produzione interna di carne suina sull’isola copre infatti solo il 40 per cento del consumo. E per importare il resto, ora, sarà un bel problema, e un costo. Ma non è finita mica qui.

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Photo Nathan Dumlao/Unsplash

Per fare l’harsh browns servono le patate, e se gli Uk sono fra gli undici maggiori produttori di patate nel mondo, è anche vero che la loro produzione interna sta calando, così come in buona parte del mondo. Per cui anche una parte di queste si dovrà approvvigionare da fuori, o nulla. Per quanto riguarda i funghi, il Regno Unito è un buon produttore (ci mancherebbe, con tutta quella pioggia). Ma per motivi che l’Indipendent definisce “lunghi da spiegare” la maggior parte dei funghetti sui piatti della colazione inglese oggi provengono dall'Europa dell'Est (ahi ahi…). Ma dove si consuma il vero dramma è nel campo – è proprio il caso di dirlo – della coltivazione di pomodori e fagioli. Se la “pummarola” cresce bene in Campania, come potrebbe mai farlo in un piovoso e poco soleggiato campo inglese? Anche i fagioli, in questa zona, non sono mai stati coltivati. La maggior parte arrivano dall’America, ma anche dal resto d’Europa. Gli agronomi/genetisti si stanno già mobilitando (con un filo di panico) per creare varietà di pomodori e fagioli che possano crescere (ehm…) anche con umido e freddo. Vuoi vedere che che nei nostri viaggi futuri a Londra, la colazione che ci sarà servita consisterà in un toast con un uovo fritto sopra?