Cadono le stelle, allora è vero. O meglio continuano a cadere, fanno meno rumore dello scorso anno (la cacciata di Carlo Cracco dall’olimpo dei bistellati), ma ce ne sono altrettante che punteggiano un cielo ricchissimo. L'assegnazione delle stelle Michelin 2019 è avvenuta, l'udienza è tolta. E la stella più importante in quel di Parma è quella che finalmente e meritatamente viene data a Mauro Uliassi nuovo tristellato Michelin 2019. Da Senigallia con furore e talento superiore, fa il suo ingresso nel gruppo degli chef a tre stelle (italiani) e li fa diventare una cifra tonda. 9 confermati rispetto allo scorso anno e l’uomo in più che è un commosso, discreto Uliassi. Nessuno fa l’upgrade dalla prima alla seconda stella, purtroppo nemmeno chi ci sperava o molti pronosticati nei giorni scorsi, rimbalzati qua e là coi venti delle cucine. I nuovi chef stellati 2019, in compenso, sono decisamente molti più dell’anno passato come ha fatto notare il nuovo direttore internazionale delle 30 Guide Michelin sparse per il mondo, Gwendal Poullennec, nominato lo scorso settembre.

Una pioggia astrale che premia 29 nuovi chef stellati e altrettanti luoghi da visitare, per la maggior parte lontani dalle grandi città del food. Premi a promesse strepitosamente mantenute come Floriano Pellegrino (e Isabella Potì) del Bros’ di Lecce, il giovanissimo Alessandro Ingiulla del Sapio di Catania (la città siciliana conquista la sua prima stella con lo chef più giovane di questa edizione, 25 anni appena), il già nell’orbita Davide Caranchini a Cernobbio e altrettanti nomi non meno importanti. Il premio come giovane chef Michelin 2019 è stato assegnato ad Emanuele Petrosino del ristorante I Portici di Bologna dentro l’omonimo hotel. Da segnalare anche le coppie e i trii di chef che si sono aggiudicati la prima stella, come Cristian Santandrea e Maria Probst (unica donna chef premiata per una novità) de La Tenda Rossa di Cerbaia, e Stefano Terigi, Benedetto Rullo, Lorenzo Stefanini per Il Giglio di Lucca.

Un vincitore silenzioso c’è ed è Antonino Cannavacciuolo. E la sua capacità di formazione, probabilmente. Assente alla premiazione, non solo ha conferma le sue stelle al relais Villa Crespi che gestisce con la fedele Cinzia Primatesta, ma vede entrare nell’elenco dei nuovi stellati anche gli chef Vincenzo Manicone e Nicola Somma rispettivamente a capo delle brigate dei Cannavacciuolo Bistrot di Novara e di Torino.

I premi speciali assegnati dagli sponsor sono andati alla Locanda Devetak di San Michele del Carso (Gorizia) dello chef Augustin Devetak, che ha vinto il riconoscimento “Passion for wine 2019”, a Casa Perbellini di Verona per il Servizio di sala curato da Barbara Manoni, e a La Bottega del 30 a Castelnuovo Berardenga per la Qualità nel Tempo assegnata ad Hélène Stoquelet.

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Chi perde nelle stelle Michelin 2019, dunque? Le grandi città. A Milano Armani lascia la sua, ma il resto continua a tenere dopo il caso Cracco + Sadler dello scorso anno. La grande sconfitta è la grande bellezza della ristorazione romana, ad una prima analisi. Nonostante la meritata stella ad Andrea Pasqualucci del Moma, bruciano le stelle cadute per Stazione di Posta, Magnolia e Antonello Colonna, tre capisaldi del cibo di alto livello nella capitale. Non arrivano alla doppia stella due nomi sui quali erano riposte discrete speranze come Angelo Troiani del Convivio e Francesco Apreda di Imàgo all’Hassler. Sarà per la prossima volta? Appuntamento a Piacenza nel 2020.

Le nuove Stelle Michelin 2019

-Confusion Lounge (Arzachena) - Italo Bassi

-Sapio (Catania) - Alessandro Ingiulla

-St George by Heinz Beck (Taormina) - Giovanni Solofra

-Quafiz (Santa Cristina d’aspromonte) - Antonino Nino Rossi

-Due Camini (Savelletri) - Domingo Sghingaro

-Bros (Lecce) - Floriano Pellegrino

-Caracol (Bacoli) - Angelo Carannante

-Vitantonio Lombardo (Matera) - Vitantonio Lombardo

-Locanda Severino (Caggiano) - Giuseppe Misuriello

-Casa Iozzia (Vitorchiano) - Lorenzo Iozzia

-Danilo Ciavattini (Viterbo) - Danilo Ciavattini

-Moma (Roma) - Andrea Pasqualucci

-La Tenda Rossa (Cerbaia) - Maria Probst e Cristian Santandrea

-Al 43 (Lucignano) - Maurizio Bardotti

-Giglio (Lucca) - Stefano Terigi, Benedetto Rullo, Lorenzo Stefagnini

-Abocar Due Cucine (Rimini) - Mariano Guardianelli

-Harry’s Piccolo (Trieste) - Alessandro Buffa

-Stube Hermitage (Madonna di Campiglio) - Giovanni D’Alitta

-In Viaggio, Claudio Melis (Bolzano) - Claudio Melis

-Astra (Collepietra) - Gregor Eschgfaeller

-Degusto Cuisine (San Bonifacio) - Matteo Grandi

-12 Apostoli (Verona) - Mauro Buffo

-Materia (Cernobbio) - Davide Caranchini

-Sedicesimo secolo (Orzinuovi) - Simone Breda

-Spazio 7 (Torino) - Alessandro Mecca

-Carignano (Torino) - Marco Miglioli

-Locanda del Sant’Uffizio Enrico Bartolini (Cioccaro di Penango) - Gabriele Boffa

-Cannavacciuolo caffè bistrot (Novara) - Vincenzo Manicone

-Cannavacciuolo bistrot Torino (Torino) - Nicola Somma