L’ananas brucia i grassi? Fa digerire? È veramente così indispensabile come si è cominciato a dire negli anni 80, fra un video di aerobica di Jane Fonda e le prime lattine di Diet Coke (l'antenata della Coca Light e della Coca Zero e di tutte quelle a venire)? Lasciando perdere l’incredibile rivelazione di una ricerca canadese secondo cui in quel decennio gli abitanti dei paesi sviluppati era più magra del 10%, agli albori del nutrizionismo - come scienza che cresceva d’importanza - c’erano esperti che si basavano su un concetto che ricorda molto “moglie e buoi dai paesi tuoi”. Ovvero: se mangi le cose che crescono bene nel tuo territorio, sarà meglio per il tuo organismo. Come esempio si portava un misterioso tubero africano commestibile per la gente nativa della zona in cui prosperava, velenoso per gli occidentali (al tempo non c’era il debunking, se fosse una bufala o no, non lo sappiamo). Ma poi, era così vero?

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L’ananas è un frutto tropicale, è uno dei pochi frutti commestibili della famiglia delle Bromeliacee e se inizialmente si mangiava solo nelle grandi occasioni, tipo il Natale, quando è cominciata a circolare la domanda "l'ananas benefici ne porta?" e la conseguente risposta sulla sua ricchezza in vitamine, soprattutto la C, enzimi, fibre, antiossidanti, e manganese, è diventato familiare quasi quanto la nostra frutta di stagione, soprattutto a fine pasto nei ristoranti, ma anche nelle ricette esotiche, tipo il pollo all’ananas (no, la pizza con l'ananas no). Inoltre, nonostante sia molto dolce l’ananas calorie ne ha poche. In realtà un ananas è costituito da molte bacche individuali, che si fondono insieme attorno a un nucleo centrale. Ma torniamo alla domanda iniziale: l’ananas è veramente un brucia grassi? “Non vorrei smorzare troppi entusiasmi, ma per bruciare i grassi serve la fiamma ossidrica”, scherza la dottoressa nutrizionista Giulia Vincenzo. “L'ananas si apprezza per il sapore e il contenuto calorico comunque inferiore ad altri frutti, però non ha tutte queste super proprietà dimagranti”. E non possiamo più tornarci su. Ma non scoraggiamoci: adesso arrivano le buone notizie.

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“Innanzitutto, la bromelina ha un effetto proteolitico e antiedemigeno, vuol dire che aiuta a migliorare la ritenzione idrica, il gonfiore, la cellulite e ogni problema laddove si tratti di accumulo di liquidi. Ma perché sia efficace, serve assumere una dose importante, corrispondente a chissà quante ananas. Inoltre, la bromelina si concentra soprattutto nel gambo dell'ananas, ovvero la parte che non mangiamo”. Come fare, allora? “Bene mangiarne perché è buona, ma se vogliamo ottenere degli effetti di aiuto a ritrovare la forma, va bene la bromalina in pasticche, da abbinare come integratore a una dieta equilibrata e all’attività fisica”. Ma a chi è sconsigliata l’ananas? “L'ananas e il suo succo in quanto tendenzialmente acidi, sono sconsigliati ai pazienti con problemi di reflusso e gastrite. Poi, il succo di ananas, come tutti i succhi di frutta, essendo ricco in fruttosio e zuccheri affatica il fegato se se ne fa un consumo eccessivo, il fegato trasforma il fruttosio in trigliceridi, quindi grassi. E l'eccesso di trigliceridi dovuti all'eccesso di fruttosio porta ad un aumentato rischio di steatosi epatica”. Infine, l’ananas in gravidanza? “Non c’è una controindicazione specifica, in gravidanza il frutto non è direttamente sconsigliato, a patto che - come tutte le cose e come in particolare in gravidanza - non se ne ecceda nel consumo né la si consumi come unico frutto del pasto”. P.S. Tutto questo sempre che non si tratti di ananas inscatolata e sciroppata. Dalla quale spariscono quasi tutte le vitamine lasciando solo una bomba di calorie (e un po' di fibra).

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