Il burrolio sarà la nuova bomba di felicità che renderà la vita dei vegani e degli intolleranti al lattosio più facile? Essere vegani, visto da fuori, sembra una gran seccatura. Chi non abbraccia filosofie e discipline alimentari restrittive si chiede come facciano alcune persone a privarsi di parecchi piaceri della vita che la gastronomia offre ogni giorno. Altri invece spiano il mondo veg per capire se c’è dentro qualcosa di più sano e che faccia stare meglio, possibilmente senza coinvolgere sapori alieni, e fra questi ci sono quelli che ai derivati del latte non si possono nemmeno avvicinare per un'occhiata. Ad esempio, come si fa a rinunciare al burro, o meglio, a una fetta biscottata con quel velo di burro e un po’ di confettura, se hai deciso di non consumare prodotti di derivazione animale? Fino a qualche anno fa la vita era dura, pensate che negli anni 80 esisteva a malapena il latte di soia, arrivato verso la metà del decennio e considerato una stravaganza dal retrogusto di fagiolata (ne ha fatti di passi avanti da allora), oggi si parla di hamburger vegani di McDonald's. Pensare che sarebbe arrivato un prodotto spalmabile simile al burro, che non è margarina, attenzione, ma che è totalmente a base vegetale sarebbe stata fantascienza pura. Ma cos’è allora questo Burrolio?

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C’è un’azienda che una volta tanto è italiana, senza che andiamo a cercare le novità oltreoceano o dal Giappone, per la precisione a Torino, che si chiama Pariani ed è un filino di nicchia perché ha come clienti soprattutto chef stellati Michelin in Italia e nel mondo, pasticceri e gelatieri “blasonati” e maître chocolatier. Alla Pariani si maneggia la frutta secca da un bel po’ di tempo, tanto da aver sviluppato una certa confidenza con la materia. È qui che a qualcuno (ok, a Mattia Pariani, il boss) è venuto in mente di tirare fuori qualcosa di molto simile al burro ma usando, invece della crema del latte vaccino, la frutta secca, che tra l’altro non ha glutine. Il Burrolio, come viene descritto dai produttori, “possiede un alto profilo sensoriale, organolettico e nutrizionale, si può utilizzare come ingrediente per impasti dolci e salati, per mantecare, soffriggere e dorare ed è disponibile nelle versioni all’oliva, nocciola, pistacchio, mandorla e noce”. Quello a base di olio ha richiesto un sodalizio con Oleum Sabinae, un’importante azienda produttrice di olio extra vergine di oliva che ha collaborato alla formulazione, soprattutto sui sistemi di lavorazione del burro di cacao. Insomma, una manna dal cielo? Solo l’assaggio può togliere il dubbio (per ora si comincia a trovare da Eataly, La Rinascente e Eat’s) e metterci in condizione di considerare una scelta di vita, o anche solo un periodo, di alimentazione solo green.