C’è un tipo di caffè che piace anche a chi non è un purista del caffè, perché ha un profumo accattivante e un retrogusto esotico e dà l’idea di essere anche più energetico. Il caffè al ginseng è diventato una star all’inizio del millennio, quando abbiamo iniziato a trovarlo nel distributore a monete dell’ufficio, poi in commercio in bustina e anche al bar. Poi il caffe al ginseng in capsule (o caffe al ginseng in cialde, se preferite, chissà perché questa tecnologia è arrivata con abbondanza di nomi) è entrato nelle nostre case perché piace, appunto, anche a chi non è mai stato appassionato di caffè ma lo considera la fonte più piacevole e veloce di energia. Tuttavia non tutti si sono posti domande sulla composizione del caffe al ginseng. Non è chiaro se si tratti di un caffè normale con addizionata della polvere di ginseng, che poi è la radice tuberosa di una pianta importata dall’estremo oriente, la Panax Ginseng, ormai comune anche da noi da molto tempo. Altri pensano che in una tazzina ci sia solo ginseng puro, altri ancora solo l’aroma. Insomma, bisogna fare un po’ di chiarezza definitiva su cosa c'è nel caffe al ginseng.

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Fonde è il caffè al ginseng in bustine, 27 euro su Amazon.it per 50 bustine.

Il ginseng è una pianta piena di benefici, e su questo siamo tutti d’accordo, e negli anni 70 la sua diffusione ovunque è stata preceduta dalla fama di rimedio miracoloso per aumentare la potenza sessuale. Lasciando agli specialisti l’analisi dei suoi componenti particolari, i ginsenosidi, e accennando appena al contenuto di vitamine del gruppo B, ci interessa sapere che questa radice è un tonico, ossia, quando viene assunta migliora le performance intellettuali e il benessere psicofisico perché stimola l’aumento di serotonina, il prezioso ormone della felicità. È ottima infatti per chi sta studiando o deve sostenere un esame, pare soprattutto nelle materie matematiche. Inoltre il ginseng è uno dei rimedi migliori contro la sindrome di stanchezza cronica. Negli ultimi anni si è scoperto che mescolato con altri tonici, ad esempio il ginko biloba, la sua efficacia aumenta.

Per cui a qualcuno è venuta l’idea di unire caffè e ginseng (agli albori si faceva il caffe al ginseng con la moka?). Il ginseng è noto per dare sollievo dallo stress e dalla tensione, la caffeina è nota per produrre anche molta ansia. Le due cose si bilanciano. Il caffè al ginseng, quindi, contiene caffeina perché il caffè è effettivamente uno degli ingredienti. Tuttavia chi lo consuma deve sapere che premere più volte il tasto della macchina del caffè per levare lo zucchero non serve a nulla: lo zucchero è, praticamente in tutte le marche uno dei componenti. Ma non è l’unico poco noto: la cremosità che a volte apprezziamo nella tazzina è portata da un goccio di latte in polvere, per cui gli intolleranti potrebbero avere problemi senza sapere da dove derivano. Per il resto, il sapore del caffè al ginseng è ottimo, anche grazie alle note di coda dolciastre che non lascia lo zucchero ma la radice stessa. Per chi non lo sapesse, il ginseng è ottimo anche addizionato al tè, per cui i suoi benefici del mattino sono disponibili anche per chi il caffè proprio non lo sopporta. Ammesso che esista…