Avere fame è una cosa del tutto normale, e su questo siamo d’accordo all'unanimità. Che la si possa riprogrammare l'appetito è meno noto. Da quando esistono gli esseri viventi la fame è sempre stata il sistema più efficace che il cervello ha saputo sviluppare per informarti che serve carburante. Mandare l’impulso del bisogno, o della voglia, di mangiare è uno dei meccanismi che garantiscono la sopravvivenza. Con il progresso e la civiltà i meccanismi nati quando eravamo selvatici dovrebbero subire degli upgrade, ma ci vogliono millenni per questo accada. Quindi il problema non è avere fame, ma il nutrirsi in maniera sbagliata, eccessiva e inutilmente non salutare. Si possono però seguire dei consigli per imparare a preferire i cibi migliori, che non danneggino in alcun modo il nostro organismo e che sono invece ricchi di risorse per vivere meglio. Insomma, si può diventare dei fan del cibo sano senza mentire a se stessi e senza forzature? Pare proprio di sì.

Per prima cosa, c'è l’attività fisica. Viene spontaneo pensare che dopo una sessione di allenamento sia normale avere una gran fame e che il corpo, dopo aver speso tante energie, abbia bisogni di rifocillarsi con tutto ciò che si trova davanti. Ma non è così, non del tutto. Studi effettuati in Gran Bretagna nel 2015 hanno evidenziato, dopo un esperimento su un ampio campione femminile, che coloro che avevano effettuato attività ginnica sul tapis-roulant al momento del buffet avevano mangiato meno e meglio rispetto a coloro che invece non l’avevano praticata. Se ti stai preparando per correre la maratona allora si, ti sentirai estremamente affamata, ma questo non accadrà dopo un corso di danza, in cui si bruciano circa 350 calorie. Altra cosa da sapere: perdere peso fa bene ma non perderlo in maniera eccessiva. Tutto è dovuto all’ormone leptina, l'ormone della sazietà. Se il nostro corpo perde peso troppo in fretta, per garantire la sopravvivenza ci spingerà a riprendere quanto abbiamo perso. Perdere invece circa un 4% del nostro peso terrà a freno quest’ormone e non spunterà la fame da compensazione. In breve, una perdita di peso graduale e lenta garantisce più facilmente che il peso forma raggiunto si conservi con attenzioni minime. C’è poi da fare una distinzione fra uomo e donna. Le donne hanno maggiori probabilità di avere fame nel periodo premestruale, quando i livelli di progesterone sono al massimo mensile e l'insoddisfazione generale dell'organismo è più difficile da placare. Qualcuna forse si è accorta che una dieta iniziata a metà del ciclo funziona meglio? Pare che dipenda dagli estrogeni, che con un picco prima dell'ovulazione in quel momento agiscono come un inibitore dell'appetito.

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Ci sono alimenti che non sono utili come sembra a regolare l'appetito: le bevande dietetiche, ad esempio, essendo dolci illudono il corpo che si aspetta di ricevere carboidrati, ma non fornendoglieli davvero lo può spingere a cercarli. Così, dopo le bibite zero calorie ci si può ritrovare a mandare giù uno cioccolatino, vanificando tutto. Poi la carne rossa che va bene in moderazione, perché è ricca di ferro e il ferro in grandi quantità stimola l’appetito. Invece, fa sapere anche la biologa nutrizionista Giulia Vincenzo, mangiare uova può rimandare il ritorno della fame perché sono ricche di proteine, che rallentare lo svuotamento gastrico. Anche il peperoncino, irritando un po' il palato e la lingua, può favorire la sazietà. Secondo la nutrizionista, infine, ci sono molti fattori che possono scatenare una fame esagerata e possono essere tra gli altri:

#1 Mancanza di sonno, che porta all’aumento di grelina, che stimola l’appetito, soprattutto se non si dorme almeno otto ore.

#2 Eccessivi sbalzi di umore, ovvero quando il cervello è in modalità di stress cronico, brama cibi grassi o ricchi di zucchero.

# 3 L'assunzione di farmaci. Alcuni antidepressivi sono stati collegati a un aumento di peso. Lo stesso vale per alcuni farmaci per l’emicrania, così per alcuni sonniferi e farmaci per abbassare la pressione. Ma per tenera a bada questo fattore bisogna sempre chiedere aiuto al proprio medico, niente fai da te.