Ogni giorno, quello che scegli, quello che pensi e quello che fai è ciò che diventi, diceva il filosofo Eraclito intorno al 500 a.C., e mai come adesso seguiamo con tanta convinzione e istintivamente uno dei suoi insegnamenti, soprattutto scegliendo ciò che mangiamo, persino quando ci chiediamo come scegliere il migliore latte scremato. Il latte non è un alimento adatto a tutti, si sa. In molti non lo digeriscono per la presenza di lattosio, altri prima di comprarlo si chiedono se il latte scremato fa ingrassare. Altri ancora preferiscono avere in casa del latte scremato in polvere, sempre pronto per l’uso. Le esigenze sono molte, per cui il concetto di latte scremato migliore è molto opinabile. Quando ci sono troppi dubbi, è meglio affidarsi agli esperti, per scoprire che su alcuni punti, forse, abbiamo sempre fatto dei piccoli errori (riparabili).

“Dovendo scegliere fra latte scremato e parzialmente scremato, io personalmente preferisco il secondo”, ci spiazza subito la biologa nutrizionista Giulia Vincenzo. Ma perché? “Prendiamo in considerazione una tazza media da colazione, che contiene circa 180 gr di latte. Questa quantità, se abbiamo scelto il latte scremato, apporta circa 64 Kcal, di cui 35 gr di carboidrati, 3 gr di grassi, - perché essendo scremato, ovviamente, ne ha pochissimi -, e 25 grammi di proteine. Facciamo poi il paragone col latte parzialmente scremato che contiene 33 gr di carboidrati, quindi un po’ meno, 24 gr di grassi e 25 di proteine, quota invariata”. Quindi, meno grassi, meno ingrassiamo? Non sempre.



“Noi non dobbiamo guardare solo la “composizione secca” dell’alimento”, spiega la dottoressa Vincenzo, “dobbiamo guardare come interagiscono tra loro i nutrienti. Se un alimento è totalmente scremato, i suoi zuccheri vengono assorbiti più velocemente perché non apporta più la quota di grassi sufficiente a rallentarne l’assorbimento, inducendo un picco glicemico più veloce”. Ed è per questo che molti dietologi consigliano anche lo yogurt intero al posto dello scremato. “Se i grassi sono assenti, di conseguenza si velocizza il tempo di assorbimento degli zuccheri riducendo il tempo che abbiamo per bruciarli”.

Quindi la scelta migliore è il latte parzialmente scremato, che è una buona via di mezzo fra intero e scremato, con le sue 82 Kcal per tazza, ma con una quantità di grassi sufficiente a rallentare l’assorbimento degli zuccheri. “È un dettaglio a cui do molta importanza, quando è il momento di scegliere il latte e di consigliarlo ai pazienti”, continua la nutrizionista. Questo vuol dire che il latte scremato fa ingrassare di più? “No, certo, perché, a meno che non se ne bevano litri, ha comunque poche calorie. Ma si può dire che, sì, rispetto al parzialmente scremato fa ingrassare di più perché predispone a sentir tornare la fame prima del latte parzialmente scremato o del latte intero molto presto perché sazia meno. E poi, diciamolo, il sapore non è nemmeno così fantastico da valer la pena del sacrificio”.


Resta da chiedersi se il latte scremato sia più digeribile. “Un po’ sì perché ha meno grassi e impegna di meno lo stomaco, ma questo dipende da persona a persona e dal tipo di latte. Il latte di capra, ad esempio, si digerisce meglio perché ha i globuli di grasso più piccoli”. In conclusione: siamo portati a pensare che più il latte sia scremato, meno faccia ingrassare. Ma oltre alle calorie c’è di più e abbiamo imparato che bisogna sempre considerare l’interazione dei nutrienti tra di loro, invece dei numeri.