"Te la senti?" è la domanda retorica che ogni giornalista adora sentirsi dire. Stimolo, urgenza, sfida, prego doppia spunta blu di accettazione qui. E arriva il momento in cui sì, te la senti, ma il tema riempirà la cronologia di ricerche che faranno sospettare controlli extra della postale (commissa', è per lavoro) e chiuderanno un filino lo stomaco. Oggetto, in un certo senso, dell'inchiesta che permetta di capire perché la gente impazzisce per i video di ragazze orientali che mangiano su Tik Tok, Instagram, YouTube e social simili. Una domanda curiosa che trita culture grafiche, storie pop, tendenze audio come l'ASMR in un gigantesco fenomeno di massa. Ore e ore di visualizzazioni, metriche elevatissime da far la gioia di ogni data analyst, condiscono a latere le immagini di fanciulle dall'aria manga che ingoiano in fast forward tentacoli di polpo, teste di gambero, alette di pollo. Un successo che ha già generato diversi cloni, soprattutto in quegli USA regno del fast food divorato velocemente.

Ma le sue origini vanno cercate in un'altra culla di peculiari bizzarrie, la Corea del Sud, e risalgono circa una decina di anni fa. Il mukbang, termine onnicomprensivo, è stato ideato proprio per definire questi semplici broadcasting live (bang-song in coreano) di persone che mangiavano (muk-ja, mangiare). Un appuntamento fisso, ore pasti, per seguire in diretta una persona che divora la sua cena: in Corea funzionava via Afreeca, vale a dire "Any FREE broadCasting", un canale Internet per trasmettere in diretta qualunque cosa passasse per la testa. In questo caso però si trattava di una performance artistica, come l'ha definita la BBC nel 2015, organizzata come la migliore delle dirette televisive in studio: microfoni panoramici per catturare ogni minimo audio della masticazione, luci curate, cibi scelti per fare molto rumore, visivamente colorati e appetibili alla webcam. A differenza della tv, però, la possibilità di interagire in diretta con il/la protagonista della cena streaming era concessa, e più la performance veniva apprezzata più veniva remunerata. Le mukbang star hanno raggiunto cifre notevoli: nel 2014, la diva Park Seo-yeon (così viene chiamata dai suoi fan) ha raccontato al TIME di essersi assestata sui 9000 dollari al mese di guadagni, donati dai suoi viewers attraverso i balloons della piattaforma di streaming, poi convertiti in denaro. "Molti dei miei fan sono a dieta, e guardarmi mangiare dà loro il brivido del proibito" aveva aggiunto.

Chi ha ammesso chiaramente di aver guadagnato un milione di dollari in advertising è stata Bethany Gaskin, oggi una delle più seguite Youtube sensation in materia di mukbang. Ex foodie appassionata di ricette e padelle, dopo aver realizzato un video in cui mangiava ha capito di aver sbagliato target. "Le persone volevano vedermi mangiare, e mi pareva molto strano. Ma erano video più facili da realizzare, ho iniziato a fare i mukbang e da lì è partito tutto" ha raccontato in un'intervista al New York Times. Nonostante Gaskin si concentri principalmente su piatti che affascinano globalmente, l'approccio statunitense è diverso da quello delle star coreane. Su Splinter si sono sottolineate queste differenze: mentre in Corea si guarda più al lato dell'intrattenimento e si scelgono cibi che richiamano culturalmente la condivisione gioiosa del mangiare insieme, negli Stati Uniti si portano in scena più facilmente binge-eating di cibi pesanti, eccessivi, un inno continuo al junk fast food. Con critiche discriminatorie che riguardano il peso dei mangiatori o le loro scelte di cibo, cosa che nel Sudest asiatico avviene più raramente, e con motivi meno denigratori nei confronti della persone. Alla diva Park Seo-yeon è successo: una critica diretta al suo esagerato consumo di carne. "Ti fa male ai reni" le hanno scritto una volta. Alcuni professionisti, come Trisha Paytan (2 milioni e mezzo di followers), realizzano video ASMR di tutti i tipi e per quanto riguarda il cibo si concentrano su piatti lussuosi, bypassando la facile accessibilità del fast food, pur non essendo esenti da qualche critica negativa.

Oltre a Instagram e Youtube, dove i video ASMR di gente che mangia arrivano a durare anche diverse mezz'ore, oggi è il turno di TikTok. Siccome ogni moda si adatta ai linguaggi della piattaforma in cui si sviluppa, anche il social di microvideo è invaso da clip di giovani ragazze orientali che mangiano risucchiando, masticando, spolpando. Il rumore dei denti contro il crispy della tempura, la rottura certosina di una chela, la morbidezza di un dolce, ogni rumore viene amplificato. Quando un alimento è particolarmente gommoso, sembra avvenire una ulteriore magia. Nello specifico, i più visualizzati sono quelli in cui le fanciulle affrontano polpi, gamberoni, granchi, senza perdere mezzo grammo di grazia e occhioni sgranati in ripresa. L'ode 4.0 è velocizzata e inquietante, ma si rivolge sempre ai cibi più afrodisiaci che esistano. La cultura giapponese dell'hentai è un riferimento impossibile da non conteggiare, per quanto un filino semplificato nella forma e ripulito dalle parti più violente. La stessa diva della Corea del Sud lo aveva chiarito: il look fa parte della presentazione, e riguarda la persona e ciò che si prepara a mangiare al tempo stesso. Il tono con cui ci si rivolge ai telespettatori può essere vagamente sensuale, ma mai esplicito: è il cibo, il rumore che fa, il silenzio intorno, a creare l'atmosfera. Il resto, sottolineava il TIME, è pura fantasia: incontrollabile, incontenibile, del tutto personale. L'ossessione per le ragazze giapponesi che mangiano su TikTok, si alimenta di questo.

Il perché, quindi, si delinea più sfaccettato che mai, non è univocamente riconosciuto. La pulsione sessuale c'è, ma non è la primaria; o forse è soltanto tenuta come vena pulsante di sottofondo. Ciò che attira dei video ASMR di cibo è più una carezza audio, una compagnia facilmente accessibile, da tenere magari in playlist di sottofondo mentre si fa uno spuntino. Una simulazione di una cena di compagnia con la riproduzione degli stessi suoni che si sentirebbero, pur non condividendo fisicamente la tavolata: "Praticamente esco con i miei viewers. È una sorta di promessa, un patto che faccio con loro. Mi diverto, in un certo senso non lo considero un lavoro" confessava la mukbang star Lee Chang-hyun parlando con la BBC. Le diramazioni dell'indagine sono tante e molti studiosi stanno raccogliendo dati per trovare risposte specifiche: secondo alcuni appassionati di ASMR di cibo, guardare questo tipo di video li aiuta a tenere a bada l'appetito, ma la spiegazione non è pienamente convincente. The revolution will not be televised. Mangiare, a quanto pare, sì.