Quanto si possono masticare le gomme? C’è un tempo limite dopo del quale è meglio gettarle via? Una domanda che prima o poi ci si pone, che si tratti di gomme confettate o a barretta (come erano più comuni un tempo). Negli ultimi decenni i chewing gum si sono evoluti, soprattutto con la comparsa sul mercato di quelli senza zuccheri che non rovinano i denti ma che dovrebbero avere delle istruzioni precise sul pacchetto per spiegare, ad esempio che vanno masticate dopo i pasti, che non sostituiscono affatto lo spazzolino da denti, che non sono un prodotto vegan (a meno che non sia espressamente indicato) perché contiene glicerina animale (controllare anche se c'è scritto "gomma da masticare naturale") e che, infine, non esistono gomme da masticare adatte a chi ha l’apparecchio ai denti. Il tempo passa ma qualcosa è rimasto sempre uguale: dopo 20, massimo 30 minuti, le gomme non sanno più di niente. A quel punto, dovremmo gettarle via?

Considerato prima di tutto che i chewing gum non sono biodegradabili, per cui vanno differenziati con cura e mai gettati a terra, men che meno nella natura (a volte li beccano gli uccelli e gli fanno malissimo!) nel 1999 è uscito un film intitolato The Big Kahuna, diventato un cult soprattutto per il monologo finale in cui una riga diceva: “Non preoccuparti del futuro. Oppure preoccupati, ma sapendo che ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un’equazione algebrica”. Questa frase oggi sembra non essere più tanto valida perché per alcuni ricercatori, masticare una gomma può veramente incrementare la performance intellettuale. Da diversi studi condotti su volontari che masticavano il chewing-gum mentre rispondevano a un quiz scritto, sembra infatti che inizialmente la gomma abbassi la soglia dell’attenzione mentre invece, dopo circa 15 minuti faccia l’effetto contrario, riducendo lo stress e aumentando la memoria, migliorando persino vari aspetti della funzione cerebrale, la vigilanza, la memoria, la comprensione e il processo decisionale.


In breve, chi masticava una gomma durante l'esperimento, otteneva risultati migliori del 24%, mentre arrivava a 36% nei test che coinvolgevano la memoria a lungo termine. Come questo accada, non si sa. La teoria più accreditata è legata al calo di produzione di cortisolo nell’atto del mangiare, ma un'altra ipotizza che la masticazione richiami il sangue alla testa rendendolo più disponibile al cervello. Per cui la conclusione è che una gomma si può gettare quando non sa più di niente, a meno che non si stia risolvendo l'equazione algebrica del secolo. Peccato che le gomme non siano indicatissime per chi ha capsule dentarie, problemi alle articolazioni della mandibola, o a chi soffre di bruciore di stomaco (a meno che non la si mastichi appena finito un pasto), e che i dolcificanti alternativi allo zucchero siano deleteri per chi ha problemi intestinali. Ma quando a scuola gli insegnanti chiedono di gettare via la gomma, forse ora ci sarebbe qualcosa da dire.