Se la storia di Angelo Poretti venisse raccontata a dei bambini, accompagnata magari da illustrazioni futuristiche - come così è lo spirito dell’imprenditore quando fonda il suo omonimo birrificio -, inizierebbe con la classica frase: “C’era una volta”. O forse no, perché la realtà fondata da Poretti è più che mai attuale, tanto da poter scrivere, come incipit di questa favola italiana: “Esiste oggi" e aggiungere: "un centro dove si produce birra straordinaria”. Nonostante venga fondato nel 1877, quando apre le sue porte in Valganna (Varese), una terra preziosa per le sue fonti d'acqua purissima, ingrediente indispensabile per una vera birra di qualità. Da oltre 130 anni, la località è il cuore del birrificio che oggi pulsa in tutto il mondo. Il comune, attraversato dal torrente Margorabbia, è tuttora il luogo dove vengono prodotte le birre dell’azienda. È proprio dalla spinta innovatrice dei mastri birrai che nasce la 4 Luppoli ZERO.ZERO, completamente analcolica, ideata dai mastri birrai di Poretti. Artigiani del saper fare come i loro "antenati", i mastri che contribuiscono a lanciare il birrificio all’alba degli anni Trenta dell’Ottocento, con cui condividono competenze tecniche e passione verso la creazione di bevande uniche per gusto e realizzazione e rispettose della tradizione.

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Accanto al saper fare italiano, unico e imprescindibile per Birrificio Angelo Poretti, si accosta la storia stessa della birra che pare trovi le sue origini in Asia già 5 mila anni fa. Cina, Giappone. Quest’ultimo in particolare è poi riuscito a espandere la nuova bevanda verso occidente, arrivando in Medio Oriente e poi nel resto del mondo, compresa l’Italia, ovviamente. Il mondo dei gioielli si nutre di input creativi, d’immagini e icone per trovare spunti preziosi al fine di creare oggetti della stessa caratura da indossare. E molte maison indie, giovani e soprattutto Made in Italy prendono spunto dal mondo orientale per creare i loro bijoux. Addirittura alcune, come Bea Bongiasca, vi costruiscono l'intero mood con cui viene comunicato il brand. Del resto nella terra del Sol Levante è andata la prima volta da adolescente: “Il mio primo ricordo del Giappone risale a quando avevo 16 anni. Per la prima volta sono entrata in contatto con la splendida cultura giapponese in un viaggio organizzato con mia mamma. Prima di allora l’ho sempre immaginato attraverso cartoni, fotografie e libri, ma la realtà ha decisamente superato le aspettative. Mi ha affascinato in ogni suo aspetto, tanto che ci sono ritornata altre cinque volte”. Racconta la creativa milanese, la quale aggiunge che “di quel primo viaggio ricordo ancora di aver comprato le prime riproduzioni in miniatura del cibo, per poi arrivare a collezionarle e inserirle in modo concreto in ogni mio progetto”. Lo stesso Angelo Poretti, prima di inaugurare il suo progetto imprenditoriale, decide di esplorare alcuni stati d’Europa. Ed è specialmente in in Austria, Boemia e Baviera che assaggia le migliori birre dell’epoca e incontra mastri aventi un'esperienza unica in fatto di luppolo, pianta antichissima con cui viene prodotta la bevanda dorata, e di produzione. Gli enologi della birra, insomma. Viaggiare come nutrimento dell’animo e dell’estro. Un gesto da fare a tutte le età, esplorando il globo, accompagnando i propri passi e sguardi con una birra fresca Birrificio Angelo Poretti il cui grado alcolico è allo 0%, provando al palato sensazioni sublimi di aromi agrumati e speziati. Lo stesso umore rintracciabile nei monili di Bongiasca, ironici, pop, magistralmente concepiti e prodotti. E in questo esplorare si rimane incantati dalle architetture, capendo come abitazioni e luoghi d’incontro cambiano a seconda della storia di un paese. Lo sanno bene le fondartici di Co.Ro. Jewels, Costanza De Cecco e Giulia Giannini, che pongono la pietra miliare del marchio nel 2012, basandosi proprio sulle facciate e dettagli di alcuni tra i palazzi più noti e costruzioni tipiche del mondo. E nonostante la produzione sia romana, si spingono anche oltre il confine italiano per approdare, a livello creativo, in altre realtà e città del mondo, comprese quelle nipponiche e con un’accezione onirica: “Il Giappone è un miraggio, un sogno. Così, come succede a ogni designer almeno una volta nella vita, ci siamo cascate anche noi. Abbiamo dedicato alla sua cultura e allo sviluppo architettonico che ha elaborato nei secoli, una full immersion di studio. Dal presente abbiamo estrapolato il rigore formale, dalla tradizione, uno dei tesori più cari a questa nazione: le perle”.

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Un métissage d’autore, coerente con l’universo Poretti che, senza il saper fare del passato unito alle tecniche contemporanee, non sarebbe riuscito a creare birre come la nuova icona analcolica 4 Luppoli ZERO.ZERO. E a proposito di modelli e di culture da rispettare sia in termini di birre che di gioielli, sono i dettagli a fare la differenza. Per il birrificio lombardo si tratta di tenere sempre bene a mente le 7 fasi di produzione (maltatura, ammostamento, scelta dei luppoli e bollitura, fermentazione e maturazione, confezione, distribuzione e, infine, il più importante almeno per i consumatori: il gusto della scoperta), mentre per Bongiasca sono i particolari propri della cultura nipponica: “I giapponesi, ad esempio, sono soliti abbellire i tombini con fiori di ciliegio oppure al ristorante fare creazioni con i tovaglioli. Tutto questo per una designer di gioielli è di grande ispirazione. Apprezzo molto questa costante care of the details, tanto che è sempre presente in ogni mia produzione”. Un’altra caratteristica fondamentale dei suoi monili “è la combinazione di colori tenui e forme arrotondate che portano sensazioni positive, tutto viene tradotto nella parola giapponese kawaii, il punto di partenza di ogni mia creazione". E queste good vibes si rintracciano in ogni sorso della Poretti 4 Luppoli ZERO.ZERO, così come nei gioielli Tokyo, Kyoto e Nara di Co.Ro., i quali “sono letture, visioni, possibilità contemporanee concesse a qualcosa di antico”, spiegano Costanza e Giulia, incontratesi sui banchi di scuola e da quel momento inseparabili. “Le abbiamo disegnate in sospensioni aeree o incapsulate, quasi protette, dentro a strutture che ne esaltano la bellezza. Nota a margine, importantissima: ci siamo divertite, abbiamo imparato molto e, chissà, torneremo sul tema in futuro”. E nell’attesa, recuperiamo una bevanda antica millenni, proveniente da dove il sole sorge ogni giorno, e assaporiamola oggi, grazie a un gusto attuale, originale, analcolico e tutto italiano.

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