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Nel Grande Gatsby lo scrittore Francis Scott Fitzgerald fa dire a uno dei suoi protagonisti: “Ero dentro e fuori, contemporaneamente incantato e respinto dall’inesauribile varietà della vita”. Una delle frasi più eloquenti dell’opera ma non solo. Ogni sua parola rispecchia anche lo spirito di quegli anni, definiti ruggenti, pazzerelli, dove l’edonismo si esprime a suon di jazz, si veste di sequins, sete e delicati pizzi e s’idrata con calici di Champagne. Fiumi di Champagne. La bevanda color oro per eccellenza le cui bollicine allietano ancora oggi i palati dei viveurs e degli intenditori di tutto il mondo. Mentre l’autore americano scrive uno dei suoi libri più noti - alcuni critici, i sommelier della letteratura, sostengono il più importante del Novecento - a distanza di varie miglia, in Francia, un facoltoso pellicciaio decide di cambiare vita e di fondare la propria azienda vinicola. Il suo nome risponde a quello di Eugéne Aimé Salon, un uomo abbiente che decide di investire tutto il suo patrimonio in un progetto totalmente nuovo per lui. E così nasce Salon, all’alba di quegli Anni Venti del secolo scorso verso i quali, a distanza di 100 anni, si guarda ancora con stupore, e probabilmente con un pizzico di nostalgia. Lo stesso occhio che si sceglie quando si ha la possibilità di ammirare in musei o boutique gioielli in diamanti. E solo la storia, nello scorrere dei giorni, sa quanti ne vengono realizzati, lustro dopo lustro. Alcuni dei monili, concepiti con questa particolare e luminosa pietra, diventano addirittura oggetto di cronaca, come le scorribande di Mr. Fitzgerald e compagnia. Fra tali eccezioni spicca certamente l’Incomparable diamond necklace, il più grande diamante al mondo color giallo champagne, senza inclusioni. Ovvero privo di difetti. La misura? 407 carati.

london, england   february 24  a rare yellow pear shaped diamond is held during a photocall at the natural history museum on february 24, 2011 in london, england the 11003 carat diamond, which is on loan from leading specialised diamond manufacturers cora international, is the largest yellow pear shaped diamond in the world and goes on display in the vault at the natural history museum in london from february 25, 2011  photo by dan kitwoodgetty imagespinterest
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Una sola e rara pietra per una delle collane più belle al mondo. Il fattore esclusività si allinea alla storia del caro Eugéne. L’ex fourreur dà alla luce Salon inizialmente con due obiettivi: creare lo champagne più buono di Francia e farlo bere a pochi intimi e famiglia. Nessun business dietro. Peccato che, come in tutte le cose, il passaparola fa da ambasciatore a un vino eccezionale oltre che a un'intuizione da un lato frutto del caso, dall'altro geniale, alzandone così la domanda, oltre che la posta in gioco. Da qui, come raccontano diversi esperti, la decisione di sviluppare al meglio le migliori parcelle disponibili sui terreni di Mesnil sur Oger - l’unico cru, ovvero territorio, dell’impresa - patria dei Blanc de Blancs, e l’inizio di una produzione di uno dei primi de Blancs in assoluto. Un’infante, praticamente, e poi adulto, passando attraverso una grande adolescenza, di formazione. È una ragazza congolese a scoprire negli anni ’80 il diamante del girocollo Incomparable. E per caso, come per magia. Lo trova infatti passeggiando tra le macerie di scarti minerari. La gemma, più tardi, giunge nelle sapienti mani degli orafi del noto gioielliere libanese Mouawad, attivo ancora adesso dal 1890 e fautore dei pezzi più lussuosi per il bel mondo, ça va sans dire. Le stesse persone che chiedono a gran voce il loro S Salon. E così, pena una ribellione di uomini e donne assetate, Monsieur Salon fonda ufficialmente nel 1920 - quando altrimenti - la sua maison di Champagne. Unica, riconoscibilissima, perché si erge tra le foglie di un solo (ma gigante per valore) vitigno. E a proposito di flora, la collana di Mouawad enfatizza la sua gemma gialla ponendolo al centro di un girocollo di ben 91 diamanti bianchi dal peso di 200 carati, con una trama di foglie d’uva. Le viti, insomma. Un unicum nel suo genere. Incomparabile. Il Salon è il re degli Champagne, lo sosteneva il suo creatore, e forse per questo motivo voleva tenerselo tutto per sé all’inizio, così come i suoi nuovi clienti, i quali comunque non potevano essere accontentati ogni vendemmia. A proposito, un’altra particolarità di questo vino è il suo essere millesimato, realizzato quindi in una sola vendemmia, e per 3 annate ogni 10 anni. A conti fatti, dalla fondazione a oggi è stato prodotto solamente una trentina di volte. In vendita, quindi, ne vengono messi appena 30 millesimi. Una leggenda, un frutto di ineguagliabile creazione. Bollicine e pietre preziose. Chicche per gli amanti del genere ma anche di storie leggendarie, di cambi di vita, di scherzi del destino, al sapore (e al colore) di Champagne. E sparkle sia.

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