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Tra la fine dell’Ottocento e il primi del Novecento accade che in Europa, e poi negli Stati Uniti, a flora e fauna, vengano dedicate costruzioni, opere d’arte, oggetti per la casa, abiti e gioielli. Addirittura alcuni architetti diventano interior designer e stylist, imponendo i guardaroba e disponendo i mobili negli appartamenti con regole ferree, dal punto di vista estetico. Tutto deve essere lineare, seguire un filo logico. O un ramo, vista la provenienza dell’ispirazione. E così, i paesi adottano figure come Giuseppe Sommaruga in Italia, Antoni Guadí in Spagna, Otto Wagner in Austria e Henry van de Velde in Belgio per stabilire quello che forse è definibile l’ultimo stile in fatto di arte, intesa a 360 gradi: l’Art Nouveau o, come viene chiamato nel Bel Paese: Liberty. E si vola a Trani, in Puglia. A differenza delle capitali delle nazioni suddette, la città ospita appena 55 mila abitanti, ma il suo retaggio storico è impresso nei libri di testo e tramandato in romanzi e poesie. Anche per quanto riguarda il settore enogastronomico il comune dà frutti unici nel loro genere. Testimone ne è in parte l’azienda agricola Franco Di Filippo, nata nel marzo 1887. Oggi la realtà è guidata da Francesco, avo del fondatore. Il vignaiolo è ideatore dell'etichetta Estasi il cui protagonista è il Moscato di Trani chiamato proprio Passito Liberty, omaggio ai giochi di proporzioni e lunghezze dei rami delle viti, tanto enfatizzati e rappresentati durante l’epoca dell’Arte Nuova ma anche a un modus operandi d'eccellenza. Esattamente un secolo prima, un uomo dal gusto raffinato nato nel 1860 a Aÿ-en-Champagne, giunge a Parigi a imprimere il suo genio sulla maggior parte dei preziosi che da quel momento in poi tutte le donne della capitale francese (e poi del mondo) indossano. Si chiama René Lalique. Grazie alle frequentazioni giuste, le sue creazioni diventano un unicum, e oggi sono visibili nei musei (specialmente in quello a lui dedicato a Wingen-sur-Moder) o, per i più fortunati, custoditi in raffinate collezioni private. L’unicità del gioielliere e vetraio è paragonabile al Moscato di Trani, sia per quanto riguarda il suo essere certificato DOC (accade nel 1974, quando viene nobilitato), che per la sua storia, la quale colpisce il signor Di Filippo, quando decide di produrlo.

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E la leggenda dice pressapoco così: “Il nettare in questione è il più nobile e antico di Puglia. Già negli anni intorno al Mille i Veneziani presero a far commercio di questo vino, sino a firmare un accordo in proposito con la Dogana di Trane. Il conte di Trani, Roberto d’Angiò (sec. XIV), se ne occupò tanto da porre un limite alle esportazioni del vino di qualità dai porti del Regno di Napoli, provocando così il malumore dei mercanti Veneziani. Nel ‘500 il celebre viaggiatore Fra’ Leandro Alberti, autore di una monumentale Descrittione dell’Italia ne aveva apprezzato la bontà definendolo “tanto eccellente ch’è cosa molto delicata da gustare”. E fini sono le creazioni di gioielleria di Lalique, realizzate prevalentemente con la tecnica della smaltatura, molto tipica dello stile Nouveau. I soggetti preferiti dall’orafo francese sono pavoni e libellule, fusi e poi modellati soprattutto su spille e fermagli per capelli. Per il collo, invece, tende a utilizzare perle naturali, interrompendone la trama proprio con elementi nature, tra cui sottili rami di vite. René crea queste meraviglie nel suo laboratorio al numero 20 di rue Thérèse a Parigi, disegnandone lui stesso i mobili e l’arredo. Autoctone sono le uve del Passito Liberty prodotto da Di Filippo. Solitamente mature per la vendemmia già nella prima decade di agosto, "per nostra scelta", spiegano dall’azienda, "vengono raccolte tardivamente nella seconda decade di ottobre quando i grappoli sono passiti. A differenza dell’appassimento in fruttaio o distesi al sole, i grappoli rimangono esclusivamente ad appassire in pianta sino al raggiungimento di una concentrazione ideale di aromi e profumi intensi e persistenti".

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E quali sono? Innanzitutto l’uva di moscato, a cui seguono a stretto giro note mielose e burrose, con forte presenza di sentori di confettura di frutta gialla (albicocca, pesca, etc...) oltre ai profumi di fiori gialli e fortemente odorosi, come, acacia, tiglio, ginestra, per passare ai fiori secchi, con rosa appassita in particolare, fino ad allargarsi poi a piacevoli sentori di frutta tropicale, dall’ananas al mango, alla papaia, fino ad aprirsi ad eleganti e pulite note saline agrumate, ad aromi speziati di vaniglia, anice stellato, cioccolato bianco, con un leggero e piacevole finale di mandorla. Il colore oro intenso è quello dei raggi di sole, i quali durante l’anno colpiscono delicatamente i frutti per poi scorrere nei palati di coloro che lo degustano, illuminandoli di piacevoli sensazioni. Le stesse che devono provare alcune dive del teatro e del cinema clienti di René Lalique, come Liane dei Pougy, Julia Barthet e Sarah Bernhardt. Il loro amore per il designer, del quale indossano assiduamente i pezzi, alcuni anche creati ad hoc, è pari a quello che Franco Di Filippo ha per il vino. Quello fatto bene, la cui lavorazione rispetta i tempi delle stagione. Un gesto che nel tempo lo premia dato che oltre al Moscato di Trani Passito Liberty, riesce a dare vita a due tipi di spumante metodo classico: Estasi in Armonia ed Estasi in Sinfonia. Accordi equilibrati di bollicine, sottofondo di serate uniche che siano di oggi o d’altri tempi. Qui è l’eccellenza che parla, e la natura che detta le regole.