Il modo migliore per godersi gli oziosi pomeriggi di dicembre e sfuggire a riunioni familiari troppo protratte nel tempo e nello spazio? Chiudersi dentro casa con un libro. Ecco i nostri consigli: una scrittrice che affonda le radici nel caos e devasta il cuore (Tiffany McDaniel), una storia che ci porta nell'America di oggi (Tayari Jones), un'esordiente che scava dietro le apparenze (Sara Recordati), le confidenze lucide e intime di una scrittrice che torna la suo momento spartiacque (Annie Ernaux) e un'autrice rivelazione che tesse insime il reale e il fantastico (Rachel Ingalls).

Il caos da cui veniamo di Tiffany McDaniel, Atlantide (€ 28)

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Courtesy Atlantide Edizioni

«Quel che più ricordo della mia infanzia è come fossi sempre smarrita. Persa negli abissi dell’immaginazione di mio padre, e nei meandri d’odio di mia madre, e tra i tanti segreti delle mie sorelle e dei miei fratelli». Bitty, 12 anni, settima di otto figli, è la voce narrante. È seguendo lei che conosciamo i Lazarus, una famiglia povera, mista (il padre è un nativo americano), diversa da tutto e tutti. Ci sarebbe da parlare per ore di ogni personaggio, di ogni immagine. Del padre, segnato dalla fatica, che sembra fatto di carta e inchiostro e inventa storie per Bitty, la sua indianina dal cuore di vetro. Di Alka, la madre, in bilico sui tacchi com’è in bilico tra affetto e follia. Di Trustin, il più piccolo, che ci lascia addosso un segno con le sue dita sporche di carboncino. Di fratelli violenti e ragazze che diventano donne davanti al coltello (il primo capitolo è un pugno in faccia). Il secondo romanzo di Tiffany McDaniel esce in Italia in prima mondiale (insieme a una raccolta di poesie). Idealmente ispirato alla vita di sua madre, incanta e scarnifica. Ci porta a sud del paradiso e in fondo all’abisso. Ci inchioda al suolo, e ci fa volare.


La figlia sconosciuta di Sara Recordati (Bookabook, € 16)

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Courtesy Bookabook


Non è stato un rapporto facile quello tra Francesca e suo padre, pittore famosissimo a tratti crudele la cui presenza ingombrante l'ha da sempre schiacciata. E non è dolore quello che fa tremare Francesca il giorno del suo funerale. Inizia così, con un senso di colpa così potente da sembrare una confessione questo romanzo di esordio, che racconta a ritroso la vita della protagonista, una 35enne che lavora in una casa di moda, cerca a fatica un equilibrio tra marito, figli piccoli, lavoro e al contempo si trova a fare i conti con il suo passato e un'infanzia piena di buchi. Solo che addentrandoci nella narrazione, scopriamo che le cose non sono mai semplici, che dentro un piano orizzontale si celano bugie verticali, che i dolori dell'infanzia possono diventare alibi per l'età adulta. E pagina dopo pagina, avviluppati nella, non possiamo fare a meno di chiederci: fin dove ci potremmo spingere per non perdere quello che abbiamo?


Un matrimonio americano di Tayari Jones (Neri Pozza, € 18)

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Courtesy Neri Pozza


Celestial e Roy sono sposati da un anno e mezzo. Vivono ad Atlanta, sono neri, giovani, innamorati e destinati al successo: lui è un ragazzo ambizioso che si sta facendo strada da solo, lei una figlia dell’upper class che muove i primi passi da artista. Fino alla notte che cambia ogni cosa. La notte che la coppia passa in un albergo (sono stati a trovare la famiglia di lui, in Louisiana) durante la quale Roy viene arrestato - poi sarà processato e condannato - con l’accusa di aver violentato una donna bianca anche lei ospite dell’hotel. Da qui esplode il romanzo che, narrato a tre voci - Roy, Celestial e Andre, amico di Celestial e da sempre innamorato di lei -, squaderna piani e livelli. Da una parte ci butta in faccia il razzismo di cui è intrisa l’America. Dall’altra scava dentro i sentimenti. Di chi è chiuso senza colpa in cella e per sopravvivere si attacca alla vita di prima. E di chi è fuori, non smette di lottare per avere giustizia, ma non riesce a farsi bastare quello che c’è stato. Una storia di sogni infranti, amore, dolore. Chiavi che aprono ancora le porte di una casa dove non c’è più spazio per noi.

Mrs. Caliban di Rachel Ingalls (nottempo, € 14)

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Dorothy accompagna suo marito Fred sulla soglia di casa e lo guarda allontanarsi sul vialetto. Fred non si volta; sono anni che non le dà il bacio dell'arrivederci. Bastano le prime due pagine per avvertire il senso di fine di questo matrimonio. Una routine che si è cristallizzata nel rifare i letti, aver cura della casa. Gesti ed emozioni che non si evolvono ma si ripetono uguali, perché dopo la morte del figlio tutto sembra identico a se stesso, chiuso in una scatola che imprigiona sogni, dolori e speranze. Fino a quando la vita di Dorothy - che da qualche giorno sente alla radio messaggi che non esistono - viene sconvolta dal Mostruomo, un mostro degli abissi simil umano, scappato da un istituto, cui lei dà rifugio. Un po' storia d'amore, un po' critica sociale (feroce), un po' Desperate Housewife un po' X Files questo romanzo (pubblicato nel 1982 e ora riscoperto in America) mischia realismo e magia, confonde i piani e ci ipnotizza facendoci scoprire una nuova realtà dentro quella che viviamo.

La vergogna di Annie Ernaux (L’orma editore, € 15)

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Courtesy L'Orma Editore
La buona educazione era il valore dominante, il principio su cui poggiava ogni giudizio sociale.

Ci sono cose che entrano sottopelle. Annie Ernaux in queste pagine torna al suo momento spartiacque: il 15 giugno del 1952, la domenica pomeriggio in cui il padre ha cercato di uccidere la madre (non è spoiler, è la prima riga). Perché quell’episodio violento cui lei dodicenne assiste divide la vita prima - il mondo dell’infanzia, conchiuso tra il bar-alimentari, il paesino e la scuola privata, di cui si sentiva parte - dalla vita dopo. Quella in cui sente il peso dello sguardo degli altri e in cui compare la vergogna, di cui non si libererà più.