Maiuscolo e punti esclamativi per frasi brevi e bislacche, deliziano quotidianamente gli oltre 100 milioni di follower del presidente degli Stati Uniti d'America, Donald Trump. Tutto ormai passa dai social network per arrivare al mondo intero, anche la rivolta ricamata su tessuti vintage del suo 'linguaggio da spogliatoio' a dir poco oltraggioso."I could stand in the middle of Fifth Avenue and shoot someone and I wouldn't lose any voters". "Such a nasty woman". "I am a very stable genius".

"Sono un genio molto stabile"

Tutto è partito per gioco e catarsi, l’8 gennaio 2018, quando Diana Weymar ha ricamato questo feed di twitter di Trump su un vecchio tessuto della nonna, condividendolo su Instagram. L'artista e attivista canadese che si dichiara attratta da ago e filo durante i periodi difficili, non ha tardato a trovare proseliti, rendendo il suo Tiny Pricks Project il più grande progetto di arte partecipata contro la grammatica Trump. Più di 700 pezzi unici, cuciti a mano, da lei e centinaia di partecipanti in tutto il mondo, in mostra, in vendita e in progress (con workshop per imparare a ricamare la protesta), nella boutique Lingua Franca di New York (fino al 2 settembre 2019), singolare come la moda che usa per fare resistenza.

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Photo by Yvonne Tnt/BFA.com
Rachelle Hruska MacPherson and Diana Weymar at the opening of the "Tiny Prick Project" exhibition at Lingua Franca in New York



Oltre 300 memorabili citazioni di Trump, cucite su tessuti vintage dalla stessa Diana Weymar, insieme alle 400 inviate da tutto il mondo, tappezzano quasi ogni superficie del primo store del marchio di abbigliamento lanciato da Rachelle Hruska MacPherson. La moda cucita a mano da attivisti, più interessati ad avviare conversazioni e riflessioni che vendere i maglioni di cachemire, ricamati sul posto con slogan politicamente impegnati, senza mai trascurare l'emancipazione femminile.

"Una donna così cattiva"
Il progetto aperto alla partecipazione del pubblico, ha raccolto contributi da ogni latitudine e storia personale, spaziando da "beautiful clean rods" cosparso di polvere di carbone da un'artista dell'Alaska, al contributo di famiglia in risposta all'affermazione "Such a nasty woman", ricamato su due fazzoletti sopravvissuti all'Olocausto, insieme alla speranza di diverse generazioni e un mondo migliore per le donne .

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Ai contributi spediti via posta da appassionati e professionisti del ricamo, potrebbero presto aggiungersene altri, frutto del workshop di ricamo e resistenza tenuto durante la residenza estiva di Tiny Pricks Project al Lingua Franca di Bleecker Street. L'invito è aperto a tutti, non serve essere degli artisti del ricamo o della protesta, per fare comunità e saggiare il potere collettivo di ogni azione, prendendosi cura di noi stessi e dell'altro, del pianeta e dei diritti civili.

"Potrei stare nel mezzo della Quinta Avenue e sparare a qualcuno e non perderei nessun elettore"

Il progetto punta a collezionare 2.020 opere di ricamo per le elezioni presidenziali del 2020, raggruppandole per tematiche che spaziano dalla donna all'aborto, dalla Corea del Nord a Brett Kavanaugh. A giudicare dalla dialettica scatenata di Donald Trump non dovrebbero mancare stimoli ai futuri contributi. Un database tiene comunque memoria di tutte le citazioni utilizzate, senza discriminare le ripetizioni, perché denotano la risonanza che certi concetti hanno sull'immaginario. Chissà, magari il prossimo sarà il vostro.

				LinguaFranca, Tiny Pricks Project, Diana Weymar, Donald Trumppinterest
Photo by Yvonne Tnt/BFA.com
Installation "Tiny Prick Project" at Lingua Franca New York
Lingua Franca,  Tiny Pricks Project, Diana Weymar, Donald Trumppinterest
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Installation "Tiny Prick Project" at Lingua Franca in New York
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Installation "Tiny Prick Project", Lingua Franca New York
Lingua Franca, Tiny Pricks Project, Diana Weymar, Donald Trumppinterest
Photo by Yvonne Tnt/BFA.com
Diana Weymar with her "Tiny Pricks Project" exhibition at Lingua Franca in New York
Lingua Franca, Tiny Pricks Project, Diana Weymar, Donald Trumppinterest
Photo by Yvonne Tnt/BFA.com
"Tiny Prick Project" at Lingua Franca in New York