Tra lavoro, passioni, cura di sé ed imprevisti oggi il tempo è diventato un vero e proprio lusso. Come fare per riprenderselo ed imparare a sfruttarlo al meglio? Scopri tutti gli articoli dedicati al tema cliccando qui.

Progettare un oggetto di design, una casa, un ambiente, un abito o qualsiasi altra cosa non è un’operazione scientifica: nel lavoro del designer c’è sempre una forte componente creativa che parte dalle nozioni, dai problemi e dalle conoscenze tecniche per raggiungere una soluzione originale e unica.

Per farlo si passa attraverso disegni, modellini, riunioni, confronti… e ore seduti immobili davanti allo schermo a considerare le varie possibilità che ci si prospettano per arrivare alla soluzione.

Dovrebbe essere una sorta di contemplazione creativa, un momento di riflessione, se non fosse per quello squillo del telefono, quella vibrazione di un sms, quell’alert di una notifica…

E se invece andassimo a fare una passeggiata? A spiegarci il potere creativo di una camminata è già Aristotele con la sua scuola peripatetica: Perípatos in greco significa passeggiata, e deriva dal giardino del Liceo ad Atene, dove Aristotele teneva le sue lezioni…camminando.

'School of Athens', c1510. Artist: Raphaelpinterest
Print Collector//Getty Images
Raffaello, La Scuola di Atene

Allo stesso modo di Charles Darwin, che faceva due passeggiate ogni giorno, del filosofo Friedrich Nietzsche – secondo cui “Tutti i pensieri veramente grandi sono concepiti camminando”, di Steve Jobs, noto per i suoi incontri-passeggiate, e di Mark Zuckerberg, visto spesso tenere riunioni in piedi e camminare durante i brainstorming.

Secondo uno studio condotto da Marily Oppezzo e Danile L. Schwartz per la Stanford University (poi diventato un TED Talk) il pensiero creativo migliora mentre una persona cammina e subito dopo. Poco importa dove si cammina, l’importanza è proprio nell’atto del camminare. Tra i numerosi esperimenti condotti, tre si basavano sul “pensiero divergente”, un processo o metodo di pensiero utilizzato per generare idee creative esplorando molte possibili soluzioni diverse. In questi esperimenti, i partecipanti dovevano pensare a usi alternativi per set di tre oggetti, trovando quante più risposte in quattro minuti. L’output creativo è aumentato in media del 60 percento quando la persona camminava.

Tanto più che camminare significa prendere del tempo per se stessi, allontanarsi dalla confusione tecnologica e digitale per rilassare la mente e rimuovere gli ostacoli che bloccano la creatività.

Quando siamo distratti dai dispositivi con cui ci teniamo in contatto costante con il mondo la nostra attenzione tende ad essere diretta verso l’esterno e ci concentriamo sui dettagli dei problemi che stiamo cercando di risolvere.

Controllare costantemente il cellulare è una forma di attenzione diretta, che sovraccarica il cervello. Camminare stimola invece l’attenzione involontaria, ci espone a situazioni nuove: possiamo mettere il piede in una pozzanghera, rimanere affascinati da un’artista di strada, ma anche assistere a un incidente: tutti stimoli che ci distraggono dal problema principale e riposano il cervello, offrendogli la possibilità di rimettere insieme i pezzi, collegare idee più astratte e trovare soluzioni più brillanti.

Ecco allora i consigli per una camminata che stimoli il pensiero creativo:

  • Prenditi ogni giorno il tempo per fare una passeggiata
  • Porta con te un taccuino e una penna
  • Metti via il telefono
  • Scegli una strada interessante ma non stressante, possibilmente con molti elementi naturali
  • Non giudicare o analizzare le idee che arrivano mentre cammini
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