È stato Francesco Gabbani a inaugurare il Good Energy Break lo scorso 25 giugno, con un live introdotto da Monica Mosca, direttore del settimanale Gente.

Cos'è il Good Energy Break

Si tratta di brevi perfomance unplugged, esclusive, organizzate grazie al prezioso supporto delle redazioni print & digital dei nostri brand. L'iniziativa prevede l'intervento di 5 diversi artisti nel periodo che va dal 25 giugno al 10 settembre 2020.

I Good Energy Break trovano la loro collocazione all'interno del progetto Vivere Meglio e vogliono essere un momento di intrattenimento e anche di approfondimento per colleghi e partner commerciali. L'obiettivo? Leggerezza per generare energia positiva.

E quando si parla di energia positiva il pensiero va subito a lui, a Francesco Gabbani, ora fuori con Il sudore ci appiccica “un brano divertente che suggerisce evasione, voglia di muoversi, di seguire il ritmo e ballare”, come sottolinea lui stesso in un'intervista con Sabrina Bonalumi pubblicata su Gente.

Francesco Gabbani: sono una popstar con i piedi per terra

Ci sentiamo al telefono il 21 giugno, primo giorno d’estate e tradizionale Festa della musica. Ma quest’anno, per l’emergenza sanitaria in corso, è un festeggiare mesto, diverso, senza concerti. La musica è gioia, energia, la musica è lavoro, fermarla così fa male. Francesco Gabbani sospira.

“Mi sta molto a cuore questa tematica. E lo dico per me e per chi lavora con me. Per questo spero di riuscire a organizzare qualche concerto estivo live da realizzare nel totale rispetto delle normative. In luoghi che garantiscano capienza ma favoriscano il distanziamento, così che la musica possa andare avanti, senza fermarsi, ma adeguandosi al momento che stiamo vivendo”, racconta il cantautore che è stato costretto a rinviare il concerto all’Arena di Verona, previsto per ottobre. È stato spostato al 26 aprile 2021.

“Ho sperato fino all’ultimo di poterlo fare, per me ha un grande valore cantare in quel luogo così carico di significati, è una tappa importante che voglio condividere al meglio, tutti insieme, uniti per divertirsi”.

Ha la voce squillante, Francesco, una parlantina che mette allegria. La stessa allegria che ha portato nelle nostre case, invitandoci dal 5 giugno a ballare con il nuovo singolo estivo Il sudore ci appiccica, già disco d’oro. Il sound è travolgente e il video, dopo solo due settimane, ha già superato 2 milioni di visualizzazioni e conta oltre 20 milioni di streaming.

“È un brano divertente che suggerisce evasione, voglia di muoversi, di seguire il ritmo e ballare. Ma come in ogni mia canzone c’è anche un’altra prospettiva, più profonda, di speranza, una seconda lettura che calza perfettamente all’attualità che stiamo vivendo. E pensa che questa canzone l’ho scritta in tempi non sospetti nel 2019, non ora”, spiega.

“Da una parte c’è il sudore inteso come fatica e sofferenza, dall’altra c’è l’accezione più positiva, c’è il desiderio e l’attesa di tornare ad appiccicarci l’uno all’altro, a sudare da tanto si balla in discoteca, ad abbracciarsi”. A fare con passione e leggerezza ciò che era prima del lockdown.

“Io ero nel pieno del tour per firmare le copie dell’album Viceversa quando ci siamo dovuti fermare. Sono passato dal girare tutta l’Italia stringendo mani a centinaia di persone a stare fermo, chiuso in casa. Le prime due settimane ero spiazzato. Io sono abitudinario, all’improvviso mi sono venute a mancare anche le piccole e rassicuranti abitudini quotidiane, come il caffè al bar o la pacca sulla spalla all’amico. Credo che questo periodo drammatico ci abbia fatto riscoprire il valore della condivisione, quanto sia prezioso stare insieme. E ci ha permesso di ritrovarci vicini più che mai seppure a debita distanza”.

Di solito geloso della sfera privata, Gabbani racconta: “Ho passato il lockdown con la mia compagna Giulia. Lavora con me. Stiamo insieme da quasi due anni: poco tempo, ma vissuto intensamente”, confida l’artista, l’unico nella storia del festival ad aver vinto consecutivamente prima tra le Nuove proposte, con Amen, e l’anno successivo tra i Big, con Occidentali’s Karma. Quest’anno, si è classificato secondo con Viceversa.

Era il 2016 quando hai cominciato a toccare con mano il successo. “Ci ho messo tanto, i primi risultati li ho avuti a 33 anni. Il mio iter è stato lungo, i miei genitori non mi hanno mai spinto, anzi, a dire il vero, mamma soprattutto sognava per me una laurea e una professione diversa, magari l’avvocato. Per lei valeva la canzone Uno su mille ce la fa, era preoccupata che io non fossi quell’uno, e la capisco. Ma io sapevo di volere questo nella vita, e siccome sono di Carrara, capitale del marmo bianco e dell’anarchia, volevo percorrere la mia strada con le mie regole”, racconta fiero. “Ammetto che non sono mancati i momenti di sconforto, a 30 anni mi sono detto: O la va o la spacca. E poco dopo l’Universo mi ha risposto”.

Parlaci di mamma e papà. “Sono orgogliosi, soprattutto del fatto che sono riuscito a fare ciò che sognavo, ma in famiglia le celebrazioni non ci piacciono. Se mi devo definire dico: sono una popstar con i piedi per terra. Mi pongo con serietà e sincerità, sono riflessivo, sento il senso di responsabilità verso il pubblico e mi emoziono quando i fan mi dicono “non cambiare mai”, perché avvertono che sono me stesso”.

Mentre parliamo il caldo appiccica davvero: è esplosa l’estate. “Cercherò di farla fruttare, lavorerò il più possibile. A settembre andrò nel mio posto del cuore: le Dolomiti, meraviglia italiana”.

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