Siamo davvero in grado di mantenere le promesse (con noi stessi)? Quanto ci annoia guardare l’abbonamento - freschissimo - di una palestra in cui non metteremo mai piede (salvo che per l’iscrizione)? Abbiamo mai testato davvero i pensieri positivi per vivere meglio? E poi: è davvero necessario fare dei buoni propositi per settembre? Forse dovremmo tornare a una visione più intima e amatoriale dei buoni propositi: niente performance obbligate e non mantenute, più momenti languidi e rilassatezza vs tonicità. Nabin Paudyal su Lifehack ha riassunto una serie di attività che si possono praticare in tutto l’arco della propria vita e che non aumentano l’ansia di prestazione, lo stress del raggiungere un obiettivo, l’obbligo di depennare i buoni propositi. Paudyal riassume i migliori hobby da sostituire ai classici buoni propositi: la differenza è che il caro vecchio hobby viene coltivato tutta la vita e non stanca, rimane, il proposito adrenalinico da back to work, invece fallisce molto prima. Gli hobby che cambiano la vita? QUESTI.

Imparare a suonare uno strumento. Dalla Stanford University il dottor Rauscher conferma: la musica rende più intelligenti sempre. A 12 come a 90 anni si chiama Effetto Mozart e calma il cervello, stimola la creatività dei più sopiti animi, allena la pazienza delicata. Suonala ancora Sam.

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Leggere un libro al mese. Non è un buon proposito: è la palestra dell’immaginazione nuda e cruda. Leggere voracemente, amare costantemente, sfogliare ripetutamente. Il più vecchio hobby del mondo secondo Psycology Today è che la più allenante quotidianità. Leggere di tutto (nuovo catalogo Ikea incluso) ma leggere solo quando si ha davvero voglia.

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Gli effetti della meditazione. Meditate, gente, meditate: non c’è bisogno di diventare dei professionisti assoluti di acroyoga et similia. Non bisogna raggiungere uno status di respirazione da guru: la meditazione deve essere proporzionale alla propria capacità di concentrazione. Importante più di altri hobby è però la costanza. Poca meditazione tutti i giorni e il livello pro sarà una naturale necessità.

Pensare. Sdraiati sul letto nudi a guardare il soffitto: perdita di tempo per falliti del weekend? Errore. Pensare non è oziare. Pensare è riflette, osservare, elaborare e allenare il cervello al chiarire il mondo intorno a se stessi. Michael Crump ne è convintissimo come dimostra la ricerca su Skillstalk blog di culto per aumentare la propria produttività. Con senso.

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Fare sport. Qualunque sport senza ambizioni da maratoneta ma con il guizzo di provare sport diversi divertendosi, uscire a camminare (lei l’ha fatto per 30 minuti al giorno per un anno e il risultato è pura-vita), muovere il corpo dal classico torpore. Correre per vivere meglio? No, senza obblighi o ossessioni da app sportive (gestitele voi, non fatevi gestire da loro): assicura lo Scientific American Journal.

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Viaggiare sempre. Fuori stagione, in luoghi vicini o follie lontane (nel caso eccovi i 12 place to be della vita). Definirlo un hobby è eccessivo? No, è uno state of mind certo eppure newsletter ed e-market dei voli per tariffe costantemente a confronto. Cibo, guide, villaggi e ricordi lontani: siate sempre on the road.

Cucinare nuove ricette. La cucina è un obbligo o un hobby? Autoironia ecco l’ingrediente da aggiungere alla lista della spesa per chi non vuole finire alla nuova stagione di Masterchef ma desidera stupirsi nella propria cucina. Secondo Craig Childs di Lifehack cucinare sempre cose diverse mette alla prova con leggerezza e aumenta lo stupore per eventuali ricette molto ben riuscite o molta autoironia per eventuali fallimenti.

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