I bambini hanno bisogno di regole, dei loro tempi, di avere una routine e di tutti gli strumenti necessari per esprimersi e potere sperimentare. Abbiamo incontrato Maria Beatrice Toro, psicologa e psicoterapeuta, autrice di numerosi studi e libri sull’infanzia e sulla mindfulness tra cui Crescere con la mindfulness. Guida per bambini (e adulti) sotto stress (ed. Lecomete FrancoAngeli, 2016, 19 euro) per conoscere qualche buona abitudine di consapevolezza da praticare con i bambini.

1. Piccoli riti di inizio giornata. Secondo una ricerca dell’Università di Sheffield, rituali e abitudini del mattino hanno un effetto rassicurante e ci predispongono al nuovo giorno. Essere grati per il cibo e assaporarlo con piacere è importante, perciò dovremmo evitare di farlo con il cellulare in mano. I vantaggi di una colazione tranquilla sono molteplici, dal maggiore equilibrio che ci portiamo dietro per tutta la giornata al benefico effetto sul fisico. Essere presenti con l’attenzione e mangiare lentamente sono abitudini che favoriscono il mantenimento del peso forma. Propongo, perciò... di individuare alcuni riti e ripeterli ogni giorno.

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2. Rispettare i discorsi senza interrompere. Che si tratti della scuola o di un gioco in compagnia, spesso i bambini ci parlano di sé. Quando accettiamo la semplicità di ciò che dicono, evitando di bombardarli di domande o di distrarci, stiamo facendo un’ottima pratica informale di mindfulness. Le domande sono spesso inopportune, perché affaticano molto la mente infantile: prima degli 8 anni i loro racconti sono spezzettati o un po’ incoerenti: non li correggiamo! Prima di questo periodo, i bambini fanno fatica a esporre in modo ordinato e fare loro troppe domande è stressante, poiché ne restano frustrati e sentono una pressione da parte dell’adulto. Il risultato? Parleranno sempre meno…

3. Notare “che tempo fa oggi”. A metà giornata, prendiamoci un momento per fare un po’ di strada a piedi. Chiediamo al bambino: “Che tempo fa oggi?”. Forse il sole brilla e sentiamo tanto caldo, o, forse, piove e possiamo sentire il rumore dell’acqua che schizza nelle pozzanghere. E dentro di noi, che tempo fa? È sereno? Oppure ci sono delle nubi che promettono tempesta? Abbiamo caldo, quando siamo in collera, e freddo, quando siamo spaventati. Dentro di noi c’è un universo meteorologico, un macrocosmo che si riflette nel microcosmo della coscienza.

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4. Attività fisica. Lo sport è quasi sempre un’attività consapevole. Si può pensare solo a ciò che sta accadendo in quel momento: la flessione, il sudore, il gioco sono pura presenza in movimento. Durante l’attività fisica la nostra ipofisi rilascia endorfine che contrastano il senso di fatica e inducono un aumento del senso di benessere. Dopo l’allenamento una bella doccia calda aumenterà il piacere e i pensieri che avevamo lasciato prima di fare sport saranno diventati meno cupi, ci sentiremo più in grado di affrontare i compiti che ci spettano ogni giorno.

5. Cucinare insieme. Lavare, tagliare, tritare sono attività che richiedono presenza: difficilmente ci si distrae maneggiando un coltello o scolando acqua bollente! I bambini amano partecipare alle attività degli adulti e ricavano un ottimo senso di efficienzaquando possono toccare con mano i frutti del loro impegno, sia che si tratti di una tavola magnificamente apparecchiata o di un’insalata ben condita. Se hanno più di 8 anni, possono fare un dolce, una pizza, o il pane in autonomia pressoché totale. Ascoltate con loro i rumori della preparazione e della cottura e giocate a indovinare gli ingredienti che sono nel piatto.

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