«Siamo stati fidanzati sette anni. Poi ci siamo sposati. E 14 mesi dopo abbiamo divorziato» la testimonianza anonima raccolta da Haley Nachman di Man Repeller, risponderà forse alla domanda che vede in molti fidanzamenti lunghi divorzi ben più brevi. E in mezzo? In mezzo c’è il matrimonio, atteso, sperperato, organizzato, odiato. Perché divorziamo dopo lunghi fidanzamenti? «Non ho mai pensato al matrimonio» racconta la protagonista anonima di questa storia «fino a quando sempre più amici e amiche si sposavano, diventano madri, e ho iniziato a sentire la pressione costante di dovermi sposare. Inoltre erano gli stessi amici che mi massacravano di domande sul tema: "perché siete fidanzati da così tanto tempo e lui non ti ha ancora fatto la proposta?" "C’è qualcosa che non va visto che non parlate mai di matrimonio?"». La Nachman raccoglie una testimonianza molto più comune del previsto. Molto, ma molto, più comune. Se il matrimonio è il giro di boa, o la resa dei conti, sempre più sociale che romantica (con anche scelte shock come non invitare la propria madre alle nozze) il divorzio lampo è ancora un argomento scomodo. Conosciuto e criticato alle star di Hollywood. Eppure quando la migliore amica in questione divorzia dopo appena 14 mesi di matrimonio e 7 anni di fidanzamento, la critica diventa ancora più feroce che con la Lindsay Lohan di turno «A un certo punto ho iniziato a entrare nel vortice: Mi sto per sposare! Ho organizzato tutto! Ho un abito da sposa perfetto! Sono nel club. E questo probabilmente è stato il momento in cui non ho visto arrivare il mio futuro divorzio. Ho pensato che non era di certo nel nostro disegno divino: del resto eravamo stati insieme sette anni, con una convivenza felice, avevamo superato anche le crisi più drammatiche. Perché avremmo dovuto divorziare? Semplice: il nostro matrimonio è stato il catalizzatore della fine del nostro rapporto». In pratica: un nuovo equilibrio che ha stravolto, in pochissimo, sette anni di convivenza, di condivisione assoluta di idee e spazi. Lo stesso equilibrio che cambia e che va a incrinare gli equilibri in una coppia che scopre gioie e dolori dell’avere figli.

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Cosa succede quando non si supera il giorno più bello della propria vita? «Ci siamo separati nel giorno del nostro 14esimo mesiversario di nozze. Il 15esimo eravamo con le pratiche di divorzio in mano. È stato tutto molto veloce e semplice. Apparentemente semplice. Perché mi sono ritrovata single come otto anni prima, quando ero una venticinquenne. Ma, nel mentre, il mio rapporto con il mio ex marito mi aveva formato e cambiato. E poi mi sono sentita devastata. Ho passato molto tempo a chiedermi se non avessi valutato male l’uomo con cui passare il resto della mia vita. Molte ventenni passano mesi, anni, a valutare il principe azzurro». E la protagonista di questa storia ora non ha più 25 anni. E si domanda tanto chi sia il suo futuro principe quanto chi sia lei, ora, cresciuta, disinnamorata, con ancora i regali della lista nozze da togliere dalle scatole. «Mi sentivo uno schifo, ero terrorizzata, volevo solo gentilezza e compassione, che ho avuto, anche se alcune amiche sembravano più arrabbiate di me, erano furiose per la fine della mia storia. Il mio matrimonio in poche settimane era diventato il più grande fallimento della mia vita». Per arrivare a superare questo nuovo scoglio e a rendersi conto che, forse, un matrimonio a 40 anni era anche solo considerabile, la protagonista della storia di Man Repeller è passata per molte fasi. Non sempre spiacevoli. Un po' di sana auto-ironia «ho pensato anche alle chat di dating online. Del resto dal profilo di molte persone della mia età spuntava la voce “divorziato” il che mi ha fatto sentire molto meno a disagio. Dopo diversi mesi il mio rapporto con il divorzio è cambiato: se mai dovessi risposarmi e poi ri-divorziare lo accetterei. Perché le persone cambiano, tanto da sole quanto nei rapporti. E c’è altro nella vita che sposarsi. Ci sono amici, fratelli, sorelle, figli e figlie che possono, ugualmente, conferire amore e sicurezza. Tanto quanto un marito».

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