Le mamme italiane hanno un problemino. Un problemino che non ha niente a che vedere né con il figlio preferito, né con il figlio unico, ma con i loro figli maschi. Le madri nostrane ripetono di essere moderne, di non fare distinzione tra figlie femmine e figli maschi, di essere contro la distinzione di genere. Macché. Poi ognuna, tra le proprie mura domestiche, torna indietro nel tempo. Le bambine aiutano le mamme in cucina e i maschi di casa giocano con le macchinine o guardano la tv. Dopo qualche anno i ragazzi dovranno farsi le ossa facendo sport, le ragazze farsi belle facendo shopping e diventare brave casalinghe imparando a fare le spesa e a pulire casa. Il seguito è noto a tutti (l'identikit dell'uomo mammone, tipo).

«Siamo indulgenti con i figli maschi, vanno cresciuti diversamente!» ha lanciato l'allarme qualche giorno fa, in occasione della Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne, la psicanalista Silvia Vegetti Finzi intervistata dal Fatto Quotidiano sulla questione delle molestie sessuali, un problema che sta diventando, sempre più, responsabilità condivisa. «Spero solo che si modifichi il modo con cui le madri crescono i figli maschi, spesso inconsapevoli veicoli di un'identità virile predatoria e violenta. Con loro siamo molto indulgenti: possono essere disordinati, svogliati, assenti, ma sono sempre simpatici. Dalle femmine pretendiamo che stiano composte, aiutino in casa, che siano brave a scuola». Quali le conseguenze? «I più fragili e immaturi reagiscono con la violenza: qualunque aggressore è convinto di difendersi da un pericolo», afferma la psicanalista bresciana.

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Certo, negli ultimi decenni si sono registrati molti e grandi miglioramenti. Sono lontani, fortunatamente, gli anni del patriarcato, del maggiorascato, gli anni in cui le sorelle rammendavano i calzini ai fratelli. Ma cosa fare in concreto per rendere ognuno, nel proprio piccolo, la società migliore? Basta mamme chiocce con figli di 20, 30, 40 e addirittura 50 anni. Ma attenzione a non essere nemmeno mamme stile generale prussiano che instillano ansia da prestazione nel "pulcino" che sente, anche quando è diventato "gallo", di non doverla mai deludere. Ci sarà un giorno in cui il cliché del bamboccione italiano non esisterà più? Se mai ci sarà, sarà lo stesso giorno in cui la mamma di uno o più figli maschi smetterà di essere chioccia. Che, guarda caso, corrisponderà al giorno in cui la mamma di cui sopra sarà anche una suocera NON invadente. Una suocera che, non avendo trattato il proprio figlio come un poppante fino al giorno delle nozze, avrà come per magia a che fare con una nuora, più serena, meno sciupata... più simpatica.

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Cosa dovrebbero, quindi, avere ben presente le mamme di figlioli maschi? Come crescere un figlio maschio in vista di un futuro ingombrante? 1) Giocare a quello che vuole dai travestimenti ai pentolini passando per i puzzle. 2) Limitare videogiochi, film o cartoni che esaltano la violenza maschile, tipo supereroi, soldati e robot limita anche in loro lo sviluppo di questo modo di agire. 3) Giocare anche con le bambole: prendersi cura del prossimo è un dovere sopra ogni genere. 4) Non preoccupatevi se sembra in ritardo rispetto alle coetanee: le femmine sviluppano prima il linguaggio e la coordinazione (si metteranno presto in pari). 5) Insegnate loro a esprimere i propri sentimenti con le parole: mai tenersi tutto dentro. 6) Fate loro praticare uno sport di squadra: impareranno a gestire il rapporto con i compagni. 7) Fate in modo che siano indipendenti e autonomi: se saranno scapoli ve ne saranno doppiamente riconoscenti. 8) Fate fare loro i lavori domestici (tutti): un domani saranno coinquilini meravigliosi. 9) Aiutateli a superare le prime delusioni amorose spiegando loro che il dolore della perdita con il tempo passa e capita a tutti. 10) Date loro il buon esempio: il vostro uomo non è lui, ma suo padre.

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