Lui guarda solo gli aeroplani che costruisce con i Lego. Lei usa l’iPad da quando ha quattro anni (e meglio di mamma). Lui ha cambiato idea: e ora non vuole più saperne della matematica. Lei ha deciso che inventerà l’app che farà vivere i gerani per sempre. Cosa vuoi fare da grande? è la prima domanda che ogni bambino ricorda. E quella da cui tutto ha inizio. Lo sa bene anche Tim Cook di Apple che ha voluto creare un link con i futuri post-Millennials parlando, tra le altre cose, delle ultime formule didattiche di Education di H-FARM, format didattico del polmone tech italianissimo (radici venete) che ha raddrizzato ancora di più il tiro smart del proprio concetto di scuola diversa, meno classica e più incentrata sui laboratori digitali (dice niente Digital Summer Camp?) quanto sulla libertà di testare e capire quali siano davvero le proprie nature (con workshop, laboratori 3D e lezioni di snowboard come accade durante i Digital Winter Camp a Cortina). Target interessato: i ragazzi dai 7 ai 18 anni, come dire il range in cui tutto può succedere, in cui tutto può essere immaginato, voluto, ottenuto con le proprie capacità. Una nuova visione hi-tech del metodo Montessori abbracciato (anche) da Kate Middleton per il piccolo George? Non proprio ma sicuramente tra una lezione di digital storytelling e una lezione di sci Maria Montessori avrebbe apprezzato l’approccio. Abbiamo chiesto a quattro mamme come scegliere la scuola media dei figli, come si trovano con l’approccio attivo dell’Education di H-Farm e perché non tornerebbero più indietro.

Raffaella imprenditrice nella moda, mamma di Andrea, 6 anni e Zoe, 3 anni

Quando si sceglie una scuola alternativa alla classica? Quando si hanno dei pessimi ricordi del proprio periodo scolastico e di quello che ti ha lasciato! Il tempo passa, il mondo cambia rapidamente ed è giusto che anche le scuole si evolvano, cambino approccio, metodo e vadano incontro alle esigenze dei ragazzi di oggi. Sicuramente oggi non rinuncerei mai e poi mai a far praticare molto sport ai miei figli. Tornassi indietro vorrei subito essere iscritta a uno di questi digital camp! È possibile?! Davvero credo che il momento più delicato sull’educazione dei figli coincida con la fine della scuola media. In quel momento i ragazzi arrivano a un bivio e devono scegliere il loro indirizzo scolastico che in qualche modo condizionerà il loro futuro. Il problema è che molto spesso non sono ancora pronti per questa decisione. E, altra nota dolente: purtroppo oggi come oggi si lavora sempre meno in famiglia per insegnare l'educazione ai propri ragazzi, per questo la scuola è diventata un luogo fondamentale in cui i ragazzi crescono e acquisiscono gli esempi da seguire. Motivo per cui non ci si può sbagliare.

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Anna responsabile marketing, mamma di Edoardo, 12 anni e Massimo, 10 anni iscritti a Education H-Farm

Credo lo sport sia fondamentale per i bambini: li aiuta a crescere e a confrontarsi in un ambiente sano e divertente. Inoltre la tecnologia ormai è ovunque, non possiamo farne a meno, bambini e ragazzi ne sono costantemente a contatto, compito di noi genitori è quello di insegnare loro a usarla nel modo opportuno. Quando si sceglie una scuola “alternativa” alla classica? Quando quella che ci viene proposta risulta incompleta, non adatta al nostro tempo. Anche perché credo che non ci sia solo uno ma tutti sono momenti di difficoltà per la crescita dei bambini e ragazzi soprattutto per quanto riguarda la capacità di relazionarsi con gli altri. Credo sia importante insegnare ai nostri figli ad avere fiducia in loro stessi e a saper coltivare i propri tratti distintivi che li rendono unici. Fossi stata nei loro panni di sicuro avrei chiesto di farmi iscrivere a un corso come digital storytelling o digital journalism. Mi sarebbero stati d’aiuto per il lavoro che svolgo oggi. Il format meno classe e più laboratorio cambia l’approccio allo studio? Credo che innanzitutto L’educazione è esperienza, oggi più che mai. Oggi non conta più solo ciò che si legge e si studia sui libri, ma conta anche l’esperienza e l’applicabilità di ciò che studiano. La scuola deve modernizzarsi, lo deve fare nel metodo e anche nei luoghi deputati all’educazione. Sono felice che ci siano realtà come H-FARM Education con aule grandi dove i ragazzi possono esprimersi con la sperimentazione, il movimento, le attività artistiche… e poi il fatto che sia inserita in un contesto che favorisce lo scambio con altre realtà come startup e grandi aziende che possano portare esempio di applicabilità di ciò che studiano è fantastico.

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Elisabetta interior designer e stylist, mamma di Virginia, 14 anni iscritta a Education H-Farm

Tra lo sport e la tecnologia cosa prediligeri? Potendo preferirei non dover scegliere, ritengo entrambi molto importanti per lo sviluppo. È riconosciuta scientificamente l'aumentata capacità di concentrazione e velocità di apprendimento negli sportivi. D'altra parte la tecnologia riveste un'importanza fondamentale nel linguaggio dei giovani nella socializzazione, nelle relazioni nella comunicazione e nel mondo del lavoro in generale. Come genitori abbiamo valutato per ogni figlio il percorso di apprendimento che potesse essere in maggior accordo con le propensioni del carattere, delle ambizioni, della facilità (o meno) di apprendimento, e soprattutto, abbiamo considerato il fatto che per noi la scuola deve preparare concretamente alla società e al mondo del lavoro. Tornassi indietro nel tempo? La mia propensione è sempre stata più artistica e da bambina dei nostri giorni mi piacerebbe un campus dove il digitale mi permettesse di esplorare tutti i campi della creatività, dal design alla musica. La polemica calda dei luoghi di istruzione (telecamere o no)? Gli ambienti deputati all'educazione dovrebbero essere innanzitutto sicuri, moderni, stimolanti, il personale incentivato a migliorarsi e tenersi aggiornato. Penso debba aver voglia di capire i giovani e di entrare in comunicazione con loro con un linguaggio adeguato. Noi abbiamo trovato queste caratteristiche in H-FARM Education.

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Annalisa imprenditrice nell’arredamento, mamma di Guido, 17 anni iscritto a Education H-Farm

Scegli una scuola alternativa alla classica quando la scuola “tradizionale” è la stessa di trent'anni fa nonostante il mondo sia cambiato e in continuo mutamento. Quando ti confronti con realtà internazionali (Annalisa lavora spesso all’estero ndr), ti accorgi di avere un background culturale notevole, ma anche di essere davvero "a digiuno" in molti altri ambiti. Questo cambio di prospettive avviene quando ci si scontra con una scuola che si allontana dalle necessità e dalle aspettative di tuo figlio. Ma anche quando ci si rende conto che i ragazzi improvvisamente perdono interesse, voglia di conoscere, curiosità e non si sentono coinvolti dal percorso di studi intrapreso. Sono mamma di tre maschi di quasi 17 , 13 e 10 anni. Educare un figlio è un lavoro difficile sempre, anche se non modo differente a seconda dell’età. Errori se ne compiono tanti. Uno dei momenti più difficili con il mio primogenito è stata la seconda superiore: un ragazzino di 15 anni in un corpo da adulto. La parte complicata è cercare di farsi capire senza farli sentire attaccati, di star loro vicini in modo amichevole, ma non abbandonando mai il ruolo da genitore. Fissare delle regole e farle rispettare è una sfida continua, rispetto alle loro richiese e spesso anche ai contesti esterni con cui si confrontano. Poi ci sono momenti di grande soddisfazione, quando ad esempio scopri che il più grande, rinuncia per sua scelta a una serata con gli amici, per stare a casa a completare la sua presentazione per la scuola perché capisce l’importanza di questi anni di scuola. E questo è successo solo con l’inizio di un percorso scolastico nuovo, “non tradizionale” vuoi per una maggiore maturità, vuoi per aver incontrato docenti e stimoli diversi.

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