«Sei tutta tua madre!». E meno male, verrebbe da dire, soprattutto dopo l’ufficialità di una scoperta che tutti sospettavano da tempo: se sei intelligente lo devi a tua madre. La conferma arriva da uno studio pubblicato da Psychology Spot: nasciamo con i "geni condizionati"e la loro agilità dipende se sono ereditati da mamma o da papà. Quando si tratta di intelligenza però, c’è solo lo zampino di mammà. Alla base di questa scoperta ci sono i sopracitati geni che a seconda della loro provenienza, si comportano in modo diverso. In sostanza queste particelle presentano una specie di tag biochimico che permette di rintracciarne l’origine e di capire se sono attivi o meno all’interno delle cellule progenie. La vera notizia? Alcuni tra i geni coinvolti funzionano soltanto se provengono dalla madre. Se quello stesso gene è ereditato dal padre, si disattiva. Ovviamente, altri geni funzionano esattamente al contrario e cioè si attivano solo se provengono dal padre. Pura parità di genere.

Uno dei primi studi in questo campo è stato condotto nel 1984 dall’Università di Cambridge che analizò la co-evoluzione del cervello e i condizionamenti del genoma. La conclusione? I geni materni contribuiscono maggiormente allo sviluppo dei centri del pensiero nel cervello. Sulla scia di queste rivelazioni, il professor Robert Lehrke, sempre secondo quanto racconta Psychology Spot, ha continuato a indagare fino a scoprire che in gran parte l’intelligenza dei figli dipende dal cromosoma X: bingo! Le donne hanno il cromosoma X, quindi le probabilità di ereditare le loro caratteristiche cognitive sono semplicemente ovvie.

immagine non disponibilepinterest
Getty Images

Ma non è solo una questione genetica, molto spesso è la madre il genitore che svolge il ruolo più importante nello sviluppo intellettuale dei bambini, attraverso il contatto fisico ed emotivo. Un legame sicuro che è spesso intimamente legato all’intelligenza. I ricercatori dell’Università del Minnesota infatti, hanno scoperto che i bambini che hanno maturato un forte attaccamento verso le loro madri, già dall’età di due anni, sono più consapevoli e mostrano meno frustrazione e timore nell’affrontare i problemi. Questo perché il legame forte garantisce la sicurezza necessaria per esplorare il mondo e per conquistare la fiducia sufficiente per cavarsela da soli, senza perdersi d’animo di fronte alle incertezze. Insomma, studi scientifici a parte, non serve molto altro per convincersi che la relazione affettiva tra una madre e un figlio sia fondamentale per il suo sviluppo e che il suo amore incondizionato sia cruciale e prezioso per migliorare il suo posto nel mondo. Insomma, grazie mamma!