Perché la domenica, soprattutto quando si avvicina la sera, si è un po' più taciturni e giù di tono? È un fenomeno che può essere spiegato scientificamente? Da dove arriva questa sorta di malinconia che ci assale indipendentemente da come abbiamo trascorso il weekend? Il dottor Florian Ferreri, psichiatra e co-autore del libro Vaincre le blues du dimanche soir (edito da Hachette Santé) ha spiegato il fenomeno a Le Figaro: «L'idea di occuparmene è nata perché molti amici mi chiedevano come si poteva spiegare la tristezza domenicale e molti pazienti mi dicevano frasi tipo: "La domenica è terribile", "La domenica, quando ero piccolo, era un incubo" o "Mio marito la domenica è intrattabile"».

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Se nessun grande lavoro scientifico ha ancora affrontato questo problema, il fenomeno è molto diffuso. Secondo il dottor Ferreri, «il 50% delle persone sono o sono state colpite da questa "depressione della domenica sera". A soffrirne maggiormente sono i bambiniperché vivono più degli adulti in una routine imposta. Quali sono i motivi? Primo, ci si organizza male all'inizio del weekend lasciando alla domenica molte cose da fare o le cose meno piacevoli; secondo si risente molto del ritmo più lento che ci "fa perdere tempo"; terzo ci si preoccupa per le cose che si dovranno fare la settimana successiva. Proiettandosi verso il lunedì, però, oltre a rovinarsi la domenica, non si risolve nessun "problema"».

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Quali potrebbero essere le soluzioni? «In primo luogo, si deve analizzare il problema caso per caso. Per esempio con i bambini, si potrebbe programmare già venerdì sera a grandi linee le cose da fare nel weekend così da evitare di fare tutto all'ultimo minuto. Meglio usare la domenica sera per fare un gioco da tavolo con la famiglia. Chi fa fatica a svegliarsi presto può caricare la sveglia due ore più tardi del solito. Altro consiglio: fare attenzione alle tensioni che possono sorgere quando il proprio partner e/o i propri figli non vivono la domenica allo stesso ritmo».

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