Live alone and like it - Il più celebre manuale per donne single della storia dei manuali per donne single porta questo titolo ed è stato redatto nel 1936 dall’editor di Vogue Usa Marjorie Hillis. Destinatari d’eccezione (per quei tempi) erano le donne appartenenti alla nuova categoria sociale che nel frangente storico della Grande Depressione trovava un terreno fertile di espansione. Appellate come “bachelor ladies” o “live-aloners”, si trattava semplicemente di donne che, femminismo o meno, avevano deciso di vivere da sole. Ovvero (niente meno che) senza un marito né i genitori. Donne a casa sole e per S-C-E-L-T-A: da qui il titolo Vivo sola e mi piace. Un concetto più attuale che mai che nel manuale della Hillis trovava i presupposti per un recap su temi sociali e politici spesso abbracciati poi dalle femministe più incallite e che oggi rischia invece di essere associato alla più piangina delle Bridget Jones. Certo, la Hillis avrebbe da ridire persino sull’editor di Refinery29 Maria Del Russo che ha disquisito di recente sulla sua singletudine ammettendo come, da scapola, ami «frequentare coppie più che altre donne single, per non sentire l’ansia da prestazione» con le altre sue simili: «evitiamo le persone che condividono caratteristiche simili a noi, caratteristiche magari in cuor nostro che non amiamo, perché è come guardarsi in uno specchio. Ecco perché evito le donne single: perché mi ricordano di me, e io non sempre amo essere single. Spesso mi dispero per questo...».

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Chissà cosa succederebbe quindi se mettessimo tra le mani di Bridget Jones il manuale della Hillis: ne uscirebbe sì cambiata, ma decisamente più confusa, forse. Dovendo bandire la relazione con “ciocco” e “lato”, cosa rimarrebbe a Bridget Jones? La grande premessa di Hillis è più che utile per le "single depresse" di tutte le epoche perché vieta l’autocommiserazione, sentimento che DEVE stare fuori dalla porta di casa. «Le donne single che si autocommiserano, sono deboli e se, peggio ancora, ostentano debolezza in pubblico non sono adatte a vivere da sole e perciò non dovrebbero mai farlo. Possono anche tornare sui loro passi, nel caso...». Hillis, donna decisamente avant-garde, era palesemente stufa delle lamentele delle donne single e voleva insinuare loro un campanello d’allarme elencando i fondamentali del buon vivere in singlitudine non forzata. Ecco perché questo manuale per quanto obsoleto su alcuni punti sia ancora decisamente attuale per molti altri. Ecco qualche spunto.

Se vivi da sola devi cercare di conservare un sano spirito di sfida - I tuoi nemici non vivono da soli? Meglio così, li potrai sfidare ricordando loro quanto è bello e sano e glamour vivere senza nessuno. «Toccare l’indipendenza e portarla su una mano come virtù numero 1 del vivere consapevole ti darà una grande sensazione di appagamento».

Se vivi da sola potresti provare a fare delle esperienze di altro tipo - «Mai provato a fare come i tuoi amici gay? Mai provato a uscire, divertirti, coltivare seriamente i tuoi hobby, ubriacarti, organizzare cene?”. E continua: “puoi provare a essere un comunista, un collezionista di francobolli, fare del charity, ma laide, per carità, è necessario essere qualcosa…».

Se vivi da sola è meglio che i tuoi parenti pensino che tu sia una poco di buono piuttosto che sei sola - «Impara a mixare i tuoi amici in modo intelligente e a invitarli magari in momenti strategici; per dire, quando sono di passaggio i tuoi genitori o aspetti visite di sorelle e fratelli». Per la serie: più cresci e più essere snob sarà pura terapia verso i dilemmi psicologici che la tua stessa famiglia ti ha insinuato.

Se vivi da sola devi avere dei pigiami per ogni occasione - E anche delle camicie da letto che si rispettino. «Non pensate che quattro pigiami bruttini in croce siano troppi. Certo, potrete avere quello caldo e confortevole per l'uso di tutti i giorni ma l’indispensabile è quello “hot” per le occasioni speciali».

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Se vivi da sola devi smetterla di avere paura di ogni rumore che senti - «Quando ti svegli la notte convinta che si sentano dei rumori provenire dall’altra stanza non devi né alzarti né indagare. Ma soprattutto: non osare telefonare a genitori, mariti di amiche, inservienti, fratelli. Quasi certamente non ci sarà nessun uomo in casa vostra e voi vi sarete evitate una bella figura barbina».

Se vivi da sola non devi per forza risparmiare - Sebbene ci siano coppie in grado di separare i propri beni in maniera certosina il problema dei soldi è uno dei primi sintomi del crack di una coppia. “Non vi sto consigliando di non risparmiare, per carità, ma semplicemente di soddisfare le vostre volontà senza troppo stress. Siete sole e se vi guadagnate i vostri soldi siete libere di togliervi i sassolini dalle scarpe».

Se vivi da sola impiega il tuo tempo in maniera elegante - «Via libera a colazioni a letto, in ritardo e senza fretta. Sii libera di rinviare appuntamenti fuori casa in nome di uno shampoo rilassante, una manicure o un trattamento viso. Due mattine alla settimana vai in un salone di bellezza, bevi del tè, rilassati, fatti massaggiare»

In altre parole: la vita è una. Da single ancora di più?