Il concetto è alquanto vecchio in un Pianeta che ha trovato il modo di renderci raggiungibili ovunque e poi si è dovuto inventare il trucco per fingere di non aver letto un WhatsApp. Eppure la questione dello smartphone nelle relazioni è ancora molto misteriosa e irrisolta. Premesso che per etichetta guardare lo smartphone del partner non è cosa buona e giusta ma appurato che moltissimi lo fanno (secondo la ricerca condotta da un’esperta di relazioni Barbara Greenberg contattata da Sophie Saint Thomas di Mic.com) quello che succede ora in amore è che lasciare il partner online è automatico, lo stalking social si diffonde a macchia d’olio, conoscere le ex via Facebook è da Millennials (con seri problemi). E la tecnologia tanto smart? Si rivela fallimentare se entra in ballo la gelosia.

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Quindi come guardare il suo telefono senza che se ne accorga è un buon trucco o una piaga delle relazioni? Questa estate si è lungamente parlato della ricerca condotta da Durex (che vi abbiamo svelato qui) dove l’azienda più potente nel campo dei preservativi ha testato le coppie in vacanza: con e senza smartphone. La felicità dei secondi sui primi è schiacciante. Anche perché non solo si parla, si discute e si fa sesso: soprattutto non si sbircia lo smartphone altrui e si lascia in città la paranoia cronica. La Saint Thomas tra le piaghe della tecnologia di coppia, infatti, rivela che il cancellare la cronologia delle ricerche fatte sul suo computer sia molto inutile «vi illude di non averlo fatto: ma in realtà lo avrete fatto eccome. E sì siete delle stalking». Barbara Greenberg, infatti, conferma quanto sia facile scoprire se il partner vi ha guardato smartphone, computer o tablet perché se non sono le cronologie a incastrarvi saranno «commenti che svelano le vostre ricerche del tipo quando parlerà di una sua ex voi direte: “a ma chi, Jane quella con un asino tatuato sul braccio che si è appena trasferita?» rivelando fonti recentissime sulla ex che lui potrebbe benissimo non avervi rivelato. Ma Facebook sì (il Facebook di lui, ovviamente, che con lei è amico e può vedere l’intero profilo a differenza vostra).

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«L’insicurezza e la gelosia non vengono mai associate a qualcosa di attraente» conferma la Greenberg. Il fattore gelosia dilaniante, infatti, si intravede nelle piccole cose. Le più inquietanti: e così per una cronologia cancellata da lui si anima il sospetto che abbia voluto nascondervi qualcosa. Ma voi non potrete andare di revanchisme perché che fare: confessate di sbirciargli sistematicamente il computer? Questa non è gelosia lieve e sexy, questo è stalking e insicurezza di chi mette il naso dove non dovrebbe. Alla voce privacy, infatti, molte coppie cadono, o inciampano. Concedere l’impronta del partner per lo sblocco dell’iPhone è davvero una buona idea nella vita pratica o è un autogol? «Se non ti fidi di lui e gli dai l’impressione, perché lui non dovrebbe credere che siate i primi a nascondere qualcosa?» riassume su Mic.com la Greenberg.

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È giusto fare il giro randomico degli ex? Siamo sicuri che sia davvero intelligente conoscere la concorrenza (cronica) nonostante il partner definisca semplicemente "ex" un suo grande amore? Di nuovo la Greenberg è direttissima «Se si chiamano ex c’è un motivo». E in questo motivo c’è anche accettare e archiviare una serie infinita di viaggi che il partner ha fatto prima di conoscervi, T-shirt conservate con massima cura che qualcuno gli ha regalato, sentimenti di anni orsono che sembrano attualissimi ai vostri occhi. Invasione plateale della sua privacy e paranoia vostra alimenta dal refresh del cellulare. E poi essere scoperti? Possibilità, molto alta, di essere la prossima ex che qualcun’altra controllerà. E il prossimo stalking social lo subirete voi.