Esattamente come si va in gita a vedere il Mulino Bianco, ora che la paura di Igor il russo lascia spazio alla rassegnazione, famigliole in bici se ne vanno a zonzo tra Vallesanta, Mesola, Comacchio e il Delta del Po sbirciando tra le canne di palude se qualcosa si muove. È caldo, si sa che negli ultimi 30 anni, la zona si è riempita di giganteschi pesci siluro, guarda caso anche loro provenienti dall'Est Europa, dai grandi fiumi fangosi. Pessimi in cucina, stronzi in acqua: divorano tutto quel che si muove, inclusi cani da riporto lanciati dai cacciatori verso le prede cadute nel fiume. Brutta storia quella dei pesci siluro. Brutta storia quella di Igor il russo (Vaklavattelapesca per i conoscenti). Leggende di palude sorgono, riecheggiano le anguane, ninfe della tradizione popolare triveneta mischiate a simil disaster movie americani sui piranha assassini.

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Ed è così che nei ristorantini che grigliano l'anguilla come in un noto film di Bigas Luna, complici le caraffe di albana ghiacciato e le nuove birre crude molto local, si affaccia il pensiero unico: Igor il russo è stato mangiato dai pesci siluro. A dispetto delle immaginette virali che lo ridicolizzano, da queste parti non si scherza molto perché Igor fa ancora paura, per davvero. E dunque questa ipotesi che investe i pescatori di competenze inesistenti ma che farebbero concorrenza a quelle del Ris di Parma, prende corpo con una certa concretezza, in barba ai battaglioni impegnati nella ricerca.

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Ne risente l'algoritmo di Google che, se sei localizzato nella Bassa e digiti "pesce siluro" ti suggerisce "pesce siluro può mangiare uomo". E via di monster storytelling: "il coccodrillo del Po", "Pesci siluro, attacco fatale a Berlino", "16 tra cagnolini e gattini rinvenuti nella pancia di un pesce siluro insieme a tre vecchi Blackberry, probabilmente rubati" fino a "pescato un pesce siluro di oltre 60 anni di età. Gli scienziati: sì, è possibile". Roberto Giacobbo, molla i Templari e vieni a qui, sul lungo fiume di Taglio di Po! Alberto Angela, attrezzati!

Sappiamo tutti che Igor il russo non sarà ritrovato nella pancia dei pesci siluro, ma la riflessione è: a dispetto di tutta la nostra magica tecnologia, quanto abbiamo bisogno ancora di consumare misteri, di esorcizzare paure, di addentrarci nel noumeno, di vedere ufo, di sospettare rettiliani al governo, di rivedere Twin Peaks, passare ore a cercare di capire se la luce del frigo si spegne veramente quando chiudiamo lo sportello?