Accanto al fenomeno del body shaming che ha mietuto vittime anche famose come Anne Hathaway, Drew Barrymore, Rihanna, Gigi Hadid e Kim Kardashian, additate per i loro più o meno discutibili chili di troppo, ora si sta affermando una nuova pratica, altrettanto meschina, di spingere con le parole determinate persone a provare vergogna delle proprie azioni. Parliamo delle mamme e del mom shaming.

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«Non ti vergogni a fare dormire tuo figlio nel lettone?», «Se fossi incinta io non mangerei pesce crudo», «Perché non prepari con le tue mani la pappa a tuo figlio invece di dargli omogeneizzati pieni di conservanti?» e «Allatti ancora tuo figlio che ha un anno?» sono solo alcune delle domande/critiche più diffuse su Instagram che vengono poste/spiattellate a mamme social, più o meno navigate, sul loro modo di allevare i figli. «Sei una cattiva madre», si legge tra le righe. A puntare loro il dito contro virtuale amici, familiari, colleghi, a volte perfetti sconosciuti.

Tra le mamme social più prese di mira nelle ultime settimane c'è sicuramente Sia Cooper, americana, madre di due bambini, blogger e trainer sportiva, criticata per avere continuato a praticare sport durante la gravidanza. Ai tempi le venne scritto che i bambini sarebbero morti o che avrebbero avuto danni al cervello. Poi fu accusata di essere egoista per avere scelto di fare del fitness una priorità, che trascurava i suoi figli perché affidati a una baby sitter. Così mamma Cooper il 31 marzo decide di rispondere su Instagram ai suoi detrattori. «Se avessi ricevuto una moneta per ogni volta che mi è stato detto che sono una cattiva madre ora sarei ricchissima!», scrive in un lungo messaggio, ora a quota 27mila "Mi piace", postato a commento di una foto volutamente provocatoria dove appare mentre beve vino rosso direttamente dalla bottiglia accanto ai suoi due bambini sotto il portico di casa.

Qualche giorno dopo, il 2 aprile, Sia spiega via social che non si aspettava che il suo post diventasse così virale. «Non potrei essere più grata per i fantastici commenti, i messaggi e i "mi piace" che ho ricevuto», scrive. E prosegue: «Ho imparato che le vere "mamme cattive" sono quelle che attaccano le altre mamme e che le giudicano. Queste madri hanno un forte senso di inadeguatezza, altrimenti perché dovrebbero comportarsi in questo modo? Non esiste un modo per diventare un genitore perfetto. Tutti facciamo del nostro meglio!».