L’anno scorso era stata la Stonehenge gonfiabile dell’artista Jeremy Deller, commissionata dalla Fondazione Nicola Trussardi, a fare da apripista. Quest’anno la fiera d’arte contemporanea Miart (info biglietti qui) di Milano si ispira alle parole del filosofo Gareth Evans: «Abbi cara ogni cosa». E dal 5 al 7 aprile offre un programma straricco con 185 gallerie in rappresentanza di 19 nazioni, 18 curatori, sette sezioni e sei premi.

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Courtesy Giò Marconi
Gió Marconi, Atelier Van Lieshout

Fra le cose da segnare col circoletto rosso ci sono innanzitutto i moltissimi stand personali della sezione Established Contemporary con mostre di Evgeny Antufiev (z2o Sara Zanin), Simone Bergantini (Pack), Koenraad Dedobbeleer (Clearing e Mai 36), Frances Goodman (Smac), Roger Hiorns (Corvi-Mora e C+N Canepaneri), David Hockney (Lelong & Co.), Farah Kheli (Officine dell'Immagine), Paul McCarthy (Hauser & Wirth), Mario Merz (Casoli De Luca), Marina Pinsky (Clearing), Rob Pruitt (Massimo De Carlo), David Renggli (Federica Schiavo Gallery), Thomas Ruff (Mai 36), Shimabuku (Zero...) e Serena Vestrucci (Otto Zoo).

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Courtesy Lia Rumma
Marina Abramovic

Poi ci sono le sezioni Emergent, le cui vele sono rivolte ai next to be dell'arte e Decades, che esplora la storia del XX secolo in una scansione per decenni. Interessante si annuncia anche la nuova edizione della sezione trasversale On Demand, in cui le gallerie sono invitate a esporre opere site-specific o interattive all'interno dei loro stand. Cuore pulsante di una buona fetta di progetti creativi è la relazione fra politica, identità e rappresentazione. Per scoprire se si tratterà di "relazioni pericolose" o meno basta dare uno sguardo all'intervento site-specific di Latifa Echakhch realizzato con Kaufmann Repetto oppure ai dipinti sarcastici dedicati all'assurdità della propaganda firmati dal portoghese Luìs Làzaro Matos nello stand di Madragoa.

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Birgit Jürgenssen
Hubert Winter, Birgit Jürgenssen

E se ci dovesse essere qualcuno a cui tutto questo non bastasse, si può fare lo slalom fra i tanti eventi in città: dal progetto firmato da Ibrahim Mahama a Porta Venezia sempre per la Fondazione Nicola Trussardi alla mostra di Antonello da Messina a Palazzo Reale, passando per la personale di Dan Flavin da Cardi e quella di Atelier Van Lieshout da Giò Marconi.