Se tuo figlio ha già scaricato queste app per diventare naturalista è un vero secchione

L’abbandono delle aree rurali, l’espansione delle città e la crescente diffusione della tecnologia hanno contribuito al progressivo allontanamento dell'uomo dall’ambiente naturale. L’uomo è però nato per stare a contatto con la natura, è infatti ormai ampiamente dimostrato che la vicinanza di boschi, foreste o aree verdi ha un impatto positivo sulla salute psicofisica.

A lezione dagli alberi

Questo bisogno di natura è ancora più forte nei bambini, che nei prati e tra gli alberi apprendono preziose lezioni, esplorando il mondo e imparando a relazionarsi con esso. “Per un bambino piccolo, non ancora in grado di apprendere dalla pagina stampata o di sostenere la routine scolastica, la natura è una fonte infallibile di divertimento e istruzione”, scriveva Ellen G. White. È però possibile unire la scoperta della natura con la tecnologia, contribuendo alla scienza e diventando veri e propri naturalisti. Un team di ricercatori americani ha infatti sviluppato un’applicazione per cellulare, chiamata iNaturalist, utile per identificare gli animali o le piante che ci circondano.

In missione per la conservazione

L’app consente di inviare foto e segnalazioni delle specie avvistate, ottenendo un’identificazione attendibile e contribuendo a creare un vasto archivio di informazioni di grande utilità. Ogni osservazione può contribuire alla tutela della biodiversità, i dati vengono infatti utilizzati dagli esperti per sviluppare piani di gestione e conservazione mirati.

Che cos’è la scienza dei cittadini

La cosiddetta citizen science ha reso i comuni cittadini parte integrante del processo scientifico, dando vita ad una ricerca partecipata in cui scienziati dilettanti possono effettuare una sistematica raccolta e analisi di dati. Oltre al citato iNaturalist esistono ormai diversi portali, come Ornitho e MIPP, in cui chiunque può caricare foto di animali o semplici osservazioni scritte. Questi strumenti rappresentano un ottimo metodo per insegnare a bambini e ragazzi discipline come zoologia e botanica attraverso divertenti attività di ricerca.

A scuola di natura

Se da un lato la tecnologia ha contribuito ad allontanare i bambini dalla natura, dall’altro può permettere di avvicinarli nuovamente alla conoscenza della biodiversità. Per diventare piccoli naturalisti non occorre immergersi in un bosco incontaminato, animali e piante sono infatti (quasi) ovunque intorno a noi, anche se spesso non ce ne accorgiamo. È pertanto possibile raccogliere importanti informazioni anche in un parco urbano o nel cortile della scuola. Non resta che uscire nei prati e guardarsi intorno, pronti a scattare una fotografia, ricordandosi, come sosteneva il celebre naturalista John Muir, che “uscire in realtà vuol dire entrare”.