Cosa è il successo? Chi sono davvero le superstar? Ma soprattutto, sono davvero stelle oppure cupi buchi neri? Alla questione, piuttosto attuale in un'epoca dominata da social media, blogger, influencer e chi più ne ha più ne metta, prova a rispondere l'artista Laura Baldassari protagonista della mostra Karaoke allestita da Spazio Cabinet a Milano.

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Laura Baldessari
Don’t Miss Your Buffalo 90 di Laura Baldessari

L'artista ravennate sceglie un personaggio simbolo, un'icona pop trasformata in cavia per svelare la sua tesi: Britney Spears, simbolo della rinascita del Team Pop e allo stesso tempo vittima sacrificale di questo sistema, quale rappresentazione di un successo duraturo ma tormentato. Tutta la mostra ruota attorno a lei, anzi al suo corpo raccontato in due maxitele e riconoscibile solo solo attraverso il suo abbigliamento e gli accessori da teenager. E' proprio di un paio di giorni fa la notizia che l'ex marito ed ex dj, Kevin Federline ha chiesto alla cantante di aumentargli l'assegno di mantenimentro dei figli fino a 60 mila euro al mese.

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Laura Baldessari
Casta Diva di Laura Baldessari

Dal 5 giugno al 21 luglio la giovane Baldassari, classe 1987, mette in scena lo scarto che si consuma fra una popolarità effettiva e una illusoria, attraverso un doppio meccanismo in cui far convivere i valori e i controvalori di entrambi. Questo meccanismo è rappresentato sia dalle tele formato XL che dallo schermo di un telefonino, mezzo su cui proiettare il proprio narcisismo e le proprie ambizioni di successo, su cui domina il volto dell'artista incorniciato da una corona di rose finte che canta Casta Diva, come fosse una moderna Maria Callas, mentre su un piccolo monitor scorrono ler parole, proprio come avviene nei karaoke (da qui il titolo dell'esibizione). Sarà vera gloria? Ai posteri l'ardua sentenza.