Nella mattinata del 21 giugno 2018 (non vi è un totale accordo sul momento esatto) avremo il solstizio d’estate (dal latino Sol Sistere, Sole che si ferma), ovvero il tempo in cui il Sole smette di crescere nel cielo per intraprendere il cammino inverso che culminerà poi il 21 dicembre con il solstizio invernale.

Astronomicamente il solstizio si ha quando il Sole tocca la linea immaginaria del Tropico del Cancro (il segno zodiacale che ha appunto inizio con il solstizio) ed è perpendicolare alla Terra (nella parte settentrionale del nostro pianeta).

Le stagioni si verificano a causa dell’inclinazione dell’asse terrestre: la Terra pende infatti per circa 23 gradi a causa di un probabile impatto devastante con un altro pianeta avvenuto miliardi di anni fa. Tale inclinazione fa sì che l’esposizione al Sole cambi alternando le stagioni. Una curiosità: da questo fenomeno deriva il modo di dire “cappello sulle 23”, oppure l’inclinazione della mano del Buddha o del Cristo benedicenti.

L’inclinazione è anche la causa per la diversa durata del giorno e della notte durante le stagioni. Infatti, il giorno del solstizio è considerato anche il più lungo, sebbene dobbiamo ricordare che la velocità di rotazione della Terra su se stessa rallenti costantemente: se fossimo vissuti 5 miliardi di anni fa avremmo avuto giornate di sole 6 ore, 300 milioni di anni fa di 23 ore. E il trend è destinato a continuare.

Il 21 giugno è considerato un giorno carico di significati: la Chiesa festeggia, ad esempio, i due san Giovanni (battista ed evangelista) in corrispondenza dei solstizi a causa della somiglianza del nome Ioannes (Giovanni) con Ianus (Giano Bifronte, la divinità pagana che simboleggia le due fasi – calante e crescente – del cammino solare).

Ma nella notte del solstizio, in passato, si pensava che streghe e diavoli volassero in cielo per radunarsi in Sabba e riti magici di vario genere. Questo perché il Solstizio rappresenta l’inizio del declino della luce in favore delle tenebre, del male che inizia a riprendere spazio e forza.