"La regola tra moglie e marito non ci mettere il dito dovrebbe essere estesa anche al loro desiderio o alla loro difficoltà di avere figli", ci dice piccata Alice, 37 anni, mamma di Francesca, 5 anni. "Non avere il secondo figlio può essere una scelta. Nel mio caso non lo è stato. Prima di rimanere incinta di mia figlia ho avuto due aborti spontanei. Quando Francesca ha compiuto quattro anni ho sentito che sia io, sia lei, sia Paolo eravamo pronti per "diventare" quattro. Il concepimento è stato facile, ma la gravidanza si è interrotta dopo cinque settimane. La poesia è passata. Il mio corpo mi ha dato l'ennesimo segnale e la mia testa ha detto basta. Per ora non stiamo cercando di allargarci. In futuro non so. Forse Francesca sarà destinata a essere figlia unica. In questo momento ci sentiamo molto uniti e in tre ci sentiamo completi, ma le domande e le intrusioni delle persone sull'argomento sono ancora una pugnalata".

Ogni donna, ogni uomo, ogni bambina, futura donna, ogni bambino, futuro uomo, ha la propria storia familiare. Voluta o non voluta, intima, molto intima, a volte poco compresa, altre fraintesa. Avere un bambino, soprattutto quando molto desiderato, è la cosa più bella ed emozionante che possa succedere nella vita di un individuo. Per la maggior parte delle persone avere due figli sarebbe la ricetta perfetta della famiglia ideale. Così le esortazioni a fare il secondo figlio non mancano mai e vanno dall'"avere un fratello o una sorella è fondamentale" al "non fare passare troppo tempo!". Altri vantaggi? Basta fare un giro nei forum a tema: "con un secondo figlio non si spende molto di più", "giocando insieme, ti lasciano il tempo necessario per svolgere molte attività" e "una volta nato probabilmente ti chiederai come avresti fatto senza". Ma quanto è giusto sentirsi legittimati a consigliare ed esortare a ripetere l'esperienza della maternità? E poi siamo davvero sicuri che il credo "figli unici egoisti e poco empatici" sia vero? Abbiamo incontrato 5 mamme con figlio unico per conoscere le loro esperienze e le loro sensazioni.

Anna, 27 anni, mamma di Myriam, 2 anni e mezzo: "Da quando ho dato alla luce mia figlia non ho più avuto tempo di fare nulla. Una volta tornata al lavoro, ho respirato un po', ma la mia vita tuttora si divide tra dormire, lavorare e fare la mamma. Ora che mia figlia è più grandicella e va al nido va molto meglio. Ma il solo pensiero di ripetere tutto da capo mi fa stare male. Una nuova gravidanza, un altro parto... Ho avuto poi un allattamento molto difficile con tanto di ragadi e ingorghi che mi hanno fatto vedere le stelle e finire le lacrime. Altro giro? No grazie. L'unico essere vivente da accudire che ora mi posso permettere per la mia salute mentale oltre a Myriam è... un pesce rosso! Sono ancora giovane, ma dubito che cambierò idea. Per me tre è il numero perfetto. Non ho problemi a spiegare le mie motivazioni alle persone invadenti che mi esortano a fare il secondo. E non sempre lo faccio in modo molto educato. Sono una persona riservata ed esigo che si rispetti la mia privacy".

Per Alessandra, 49 anni, mamma di Olivia, 7 anni, invece, parlare del secondo figlio è ancora oggi un tasto dolente. "Il mio lavoro mi ha sempre preso molto tempo e tantissime energie. Gli anni passavano e io mi sentivo sempre giovane. Poi quando a 38 anni ho deciso che era arrivato il momento di avere un bambino il mio corpo si è ribellato. Dopo tre anni di nulla totale io e mio marito ci siamo affidati alla fecondazione assistita e finalmente sono riuscita a rimanere incinta. Una gravidanza a 41 anni non è come una gravidanza a 30 e il mio caso ne è stato la prova. Ho avuto una brutta minaccia di aborto e a causa di un distacco della placenta, per fortuna, avvenuto a due settimane dalla data presunta del parto, ho avuto un parto prematuro. Olivia è una bambina sana e meravigliosa. Purtroppo, però, non potrò darle un fratellino o una sorellina. Ho quasi 50 anni e i rischi sono troppo alti".

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Unsplash (Caroline Hernandez)

"Dopo la nascita di Giuliano ho sofferto di una brutta depressione post partum", ci racconta Valentina, 42 anni, mamma di Leonardo, 7 anni. "A parte la sua nascita questi ultimi sette anni sono stati molto tristi per me. Superato il mio momento buio, ho perso mia madre e ho avuto due aborti, uno dei quali con raschiamento. Gli aborti mi hanno riportato giù e mi hanno allontanato da mio marito. La psicoterapia e il lavoro mi hanno aiutato a uscire dal tunnel. Non mi sembra ancora vero. Il desiderio di avere un secondo figlio è stato sostituito dalla voglia di stare di più con gli altri. Gli amici e i cugini vengono spesso a casa nostra a giocare e anche Leonardo va spesso e volentieri a casa loro. Poi ci sono i nostri momenti speciali, a due o a tre. Da sette mesi è arrivato Iago, un Carlino di cui siamo tutti innamorati".

"Per me è stato un gesto di amore. Ho 38 anni e sono fidanzata da 13", racconta Federica. Il mio compagno adora i bambini da sempre. Tutti i figli dei nostri amici stravedono per lui. È dolce, divertente, instancabile e ama inventare storie e fare le vocine dei personaggi. Io non mi sono mai vista come mamma, anzi ho sempre detto che non avrei mai avuto figli, che l'utero è mio e compagnia bella. Circa un anno fa guardando il mio compagno mi sono resa conto che non ho dubbi che sia lui l'uomo della mia vita. Poi ho riflettuto su come è stato rispettoso della mia volontà e di come non abbia mai tirato fuori l'argomento da quanto siamo insieme e mi sono commossa. Pochi minuti dopo, non so come spiegarlo, mi si è come allargato il cuore e ho deciso che sarebbe stato stupendo avere un bambino con lui. Ora sono al quinto mese, sto bene e sono molto felice. So che Stefano sarà un padre super e io mi sento sempre più pronta a vivere questa nuova avventura. Non vedo l'ora di conoscere la nostra bambina e ringrazio il mio compagno per avermi lasciato tutto il tempo di cui ho avuto bisogno".