Dritti al sodo: bambini ai matrimoni sì o no? Domanda mal posta o troppo chiara? Ci concediamo una premessa per essere a-politici sull'argomento: quanto sono deliziosi i bambini ai matrimoni vestiti da paggetti e damigelle mentre muovono i passi (malfermi) per consegnare le fedi all’altare? Come sono adorabili quando giocano, urlano, corrono in continuazione tra un tavolo e l’altro del ricevimento… No, decisamente no. Gli sposi si guardano intorno, frastornati dalla giornata e dai capricci infantili (altrui) piantati per noia, per gusto, per ineducazione. E amici genitori con le facce stravolte dai sensi di colpa e dalla vergogna per il comportamento dei loro figli per i 4/5 del tempo della splendida (lo sarebbe stata) giornata. Festa finita e un pensiero comune: ma non era meglio un matrimonio senza bambini?

Stando ai dati raccolti in un sondaggio realizzato dal sito specializzato Matrimonio.com, in Italia la moda di non invitare i bambini ai matrimoni non è così forte: solo il 4% delle coppie che si sono sposate in Italia nel 2017 e primi mesi del 2018 ha deciso di rendere la propria festa di nozze child free, eccezione fatta solo per gli infanti appena nati. Le motivazioni per scegliere un matrimonio senza bambini sono tante: lo spazio a disposizione, tanto per cominciare. Altra discriminante è la location in cui ci si sposa, dove magari la presenza di bambini non è particolarmente indicata (o apprezzata da chi la affitta). Ultima, ma la più importante, è naturalmente il budget. Pensare a un menù apposito per i bambini invitati e organizzare l’intrattenimento con un servizio di animazione al matrimonio, costa. Tanto. E inevitabilmente gli extra pesano sul bilancio della coppia destinato al matrimonio, anche se i pasti dei bambini sono facilmente scontabili. Inoltre non tutti i catering di livello propongono il menu bimbi, col rischio di veder sprecato cibo gourmet appositamente preparato che i bambini non sanno godersi. Perciò non tutti gli sposi contemporanei possono (o vogliono) dirottare una quota consistente del proprio fondo sull'intrattenimento dei bambini invitati al matrimonio.

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C’è anche chi decide di avere matrimoni child free per una semplice motivazione: i bambini non si divertono con le lunghe attese e i tempi dilatati che sono l’essenza stessa di un matrimonio, dove non ci sono orari prestabiliti. Meglio evitare problemi e tabelle di marcia per stare dietro ai piccoli. Persino i royal babies non ne sono stati esenti: le smorfie della principessina Charlotte al matrimonio di Harry e Meghan Markle hanno fatto il giro del mondo. Tenerissima sì, ma di certo si stava annoiando. Nemmeno i reali d'Inghilterra sono immuni.

No bambini ai matrimoni è offensivo, tuonano alcuni. È sbagliato, continuano altri. Offensivo e sbagliato per chi?, viene da chiedere. A livello di galateo tanto sbandierato, teoricamente, gli sposi hanno un alleato: in occasione di cerimonie tanto formali e complesse è buona educazione (dei genitori) lasciare i pargoli a casa per non imbrigliarli in lunghissime giornate per loro insopportabili. Le coppie che decidono per l’opzione "matrimonio senza bambini" hanno solo un obbligo: comunicarlo per tempo agli invitati, così che si possano organizzare di conseguenza. Lo si può scrivere direttamente nelle partecipazioni di nozze. Aiutano alcune diciture specifiche: evitare “Gent.ma famiglia” ma specificare solo i nomi degli adulti già nell’indirizzo, ad esempio, è una buona partenza. Si può allegare un cartoncino con un breve paragrafo dove si spiega il perché della scelta. Chi dice no bambini al matrimonio dovrebbe poi far seguire una telefonata a voce o un incontro di persona, in cui si ribadisce la propria decisione con fermezza e convinzione. E se chi è invitato rinuncia e sottolinea aspramente “Non vengo perché non vengono i miei figli”, è un problema suo.

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Micheile Henderson on Unsplash

Le sfumature ci sono, in realtà: magari gli sposi preferiscono che i bambini non partecipino alla cerimonia ma solo alla festa. In tal caso si può chiedere ai wedding planner di organizzare un intrattenimento apposito, in modo che i genitori possano commuoversi liberamente durante lo scambio degli anelli senza terrorizzarsi per i pargoli piangenti. C’è anche chi aggira la durezza del child free wedding organizzando una festa a parte in ludoteche o spazi appositi, non lontani dal luogo del ricevimento, e dove ci pensa solo al benessere dei piccoli. I genitori discettano di argomenti adulti sorbendo cocktail e tapas a scelta. Tutti (separati) felici.

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Al di là di contrasti e opinioni divergenti sull’argomento “bambini ai matrimoni sì o no?”, c’è un punto fondamentale da mandare a memoria: il buon senso. Il matrimonio è la festa dei due sposi, sono loro a decidere come vogliono trascorrere il loro giorno importante. Le interferenze nell’organizzazione di un matrimonio sono talmente tante e variabili che almeno gli invitati dovrebbero restare unica scelta e volontà dei due sposi, no? Se preferiscono non avere bambini né alla cerimonia (religiosa o civile che sia) né al ristorante e festa, rispettare il loro desiderio è una forma di gentilezza da parte di chi riceve l'invito. Fare muso duro e rifiutare l’invito al matrimonio di due cari amici solo perché i vostri figli non sono invitati, a chi fa male? Ai bambini che passeranno una giornata allegra coi nonni o con le baby sitter, incuranti di quel divieto che nemmeno ha fatto breccia nelle loro teste? Oppure a voi e voi soltanto, che rinunciate a una bella festa tra adulti perché l'avete presa troppo sul personale?