Casomai ce ne fosse bisogno, ecco un altro motivo per abbandonare, una volta per tutte, l'abitudine di tenere il cellulare sul comodino accanto al letto o addirittura sotto il cuscino: si chiama sleep texting ed è letteralmente lo scrivere e inviare messaggi nel cuore della notte o alle prime ore dell'alba quando si è, tipicamente, nella semincoscienza del dormiveglia. Va da sé che perlopiù quello che viene scritto è privo di senso per non dire imbarazzante.

Per fare luce su un fenomeno che sta prendendo sempre più le sembianze di una nuova patologia dell'era connessa, un gruppo di psicologi della Villanova University, in Pennsylvania, hanno realizzato un'indagine tra quasi 400 studenti. Quel che è emerso è che più di un intervistato su quattro ha riferito di inviato messaggi nel sonno, mentre la maggior parte si è detta del tutto ignara di averlo fatto.

D'altra parte la cosa non deve sorprendere, dato che le ricerche sul sonno insegnano che quando ci si risveglia dopo qualche minuto di sonno non si è in grado di ricordare ciò che è accaduto prima di addormentarsi.
Secondo gli esperti del campo, lo sleep texting influisce molto negativamente sulla qualità del sonno che, anche già nel breve periodo può portare affaticamento, scarsa capacità di concentrazione e squilibrio emotivo durante la veglia.