Lui sta agli anni 60, e soprattutto alla Swinging London, come le bollicine stanno allo champagne. Nessuno meglio di Terry O’Neill ha saputo raccontare l’atmosfera di quell’epoca. Nessuno ha saputo congelarne per sempre le emozioni, i sogni. C’è chi lo ha definito il primo fotografo capace di rendere lo star system accessibile senza mai fargli perdere l’aura di enigma e curiosità. Mr. O’Neill è stato l’unico in grado di ritrarre quell’universo scintillante e blindato da una posizione privilegiata: la cerchia delle sue amanti. E dei suoi amici. «Con Elton John», ha detto una volta, «ci sentiamo ancora, mentre con Frank Sinatra andavo a bere a Hollywood. E con Brigitte Bardot, a Saint-Tropez... Be’, quella fu un’esperienza piuttosto carina...». È vero: a nessun comune mortale verrebbe in mente di usare l’aggettivo “carina” per raccontare una notte d’amore con BB, ma ciò che succedeva in quegli anni non aveva nulla di ordinario. O’Neill non amava il coinvolgimento sentimentale, preferiva mantenere sempre le distanze. «L’occhio del fotografo deve rimanere estraneo, per essere sincero», è da sempre il suo mantra. Ma spesso è un’impresa improba.

Bowie-Taylor-terry-oneillpinterest
Terry O’Neill / Iconic Images
David Bowie & Elizabeth Taylor

Estraneo, per esempio, l’occhio di O’Neill non lo è stato nemmeno con Faye Dunaway (d’altronde, come biasimarlo) con la quale si è sposato e ha avuto un figlio, Liam. L’amore fra i due scoppiò la notte degli Oscar del ’77. Una rivista lo aveva spedito a Hollywood per la premiazione. Lui cercava qualcosa di speciale, che desse il senso di cosa vuol dire ritrovarsi la statuetta fra le mani. Incontrò Faye Dunaway, che poche ore prima aveva vinto come miglior attrice protagonista per Quinto potere, passò la notte con lei e se ne innamorò. La mattina dopo la ritrasse sul bordo piscina del Beverly Hills Hotel, accanto all’Oscar, circondata dai giornali. «Era il momento in cui Faye si rendeva conto che niente sarebbe stato più come prima», ha ricordato in un’intervista. «Ma se guardate bene quello scatto, nell’espressione del viso si percepisce un’ombra di malinconia per l’insensatezza di sentirsi sempre la stessa persona eppure valere molto di più». Il matrimonio fra Terry e Faye durò pochi anni. I due si separarono ma rimasero amici. «Sposarla fu un errore. Non amo la ribalta e come marito di una star sei sotto i riflettori».

elton-john-terry-oneill pinterest
Terry O’Neill / Iconic Images
Elton John, 1970

Oggi è uno splendido ottantenne ed è considerato un mito. Terry O’Neill è celebrato e amato come le star che immortalava. Ecco perché la mostra Stars, al Magazzino delle idee di Trieste, gli rende omaggio ripercorrendo 50 anni di carriera in 65 scatti. E più o meno in quegli stessi giorni, la Iconic Images Gallery di Londra gli dedica Rare and Unseen, viaggio nei suoi lavori meno noti. Mica male per uno diventato fotografo per caso. Sognava di fare il batterista jazz, ma ritrasse senza volerlo il ministro degli Interni mentre dormiva nella sala d’attesa di Heathrow durante una cerimonia della British Airways. Un tabloid comprò le foto e lo assunse. Era il ’59, poco più tardi sarebbe esploso il fenomeno di una gioventù dorata e internazionale. Un timing perfetto. La prima foto fu quella dei Beatles sul retro dello studio di Abbey Road mentre registrano Please Please Me, nel 1963. «Ho avuto fortuna», ha detto. «Mi sono trovato nel posto giusto al momento giusto: la Londra dei Sixties. Sentivi che ogni giorno poteva accadere qualcosa di rivoluzionario». Di rivoluzioni ce ne furono molte: il rock, la minigonna, la liberazione sessuale.

david-bowie-terry-oneillpinterest
Terry O’Neill / Iconic Images
David Bowie, Londra, 1974

O’Neill aveva un luogo prediletto: un club di Leicester Square chiamato Ad Lib. Le stelle dell’epoca si ritrovavano lì. C’erano i Rolling Stones, i Beatles, le prime top model, come Jean Shrimpton e Twiggy, ma anche attori come Michael Caine e Julie Christie. «Discutevamo per ore del lavoro che avremmo fatto quando tutto fosse finito, perché nessuno credeva che tutto questo sarebbe durato. Ringo Starr voleva aprire un elegante salone da barbiere, la mamma di George Harrison desiderava per il figlio un posto in banca». Difficile per un uomo che ha avuto tutto dalla vita parlare di rimpianti. Davanti al suo obbiettivo sono passati Liz Taylor e Paul Newman, Churchill e Mandela. «Fotografavo quelli che volevo. Ora non ci sono più le star di una volta. E la Kardashian non m’interessa...».

Audrey-Hepburn-terry-oneillpinterest
Terry O’Neill / Iconic Images
Audrey Hepburn, 1966

Per scoprire le foto di Terry O’Neill: ai Magazzini delle Idee di Trieste, dal 15/12 al 17/2, la mostra Stars, realizzata da ERPaC con Iconic Images. Alla Iconic Images Gallery di Londra, fino al 15/1, si può visitare Rare and Unseen.