Quanti modi esistono per aumentare la redditività del business? Molti. Ma la soluzione proposta dagli accademici dell'Università della British Columbia è tanto originale quanto, a loro detta, formidabile: mettere mano alla struttura della sede aziendale migliorando i bagni aziendali e aggiungendone di nuovi, sia riservati alle donne che di tipo unisex.
I ricercatori canadesi sono giunti a questa conclusione riflettendo come i lavoratori - e le persone in generale - perdano più tempo del necessario nel luogo dove fare i propri bisogni, minuti preziosissimi che vengono sottratti ad altre attività remunerative per l'azienda. A supporto dell'intuizione, gli scienziati hanno sfoderato una certa quantità di dati provenienti da simulazioni al computer tesi a misurare code e tempi di attesa convertendo poi il tempo ricavato in moneta sonante.

Hand, Sitting, Laptop, Technology, Room, Desk, Photography, Electronic device, Table, Furniture, pinterest
Unsplash.com

Il primo, essenziale intervento, riguarda le dimensioni dei bagni. Le donne, infatti, hanno bisogno di spazio perché, rispetto agli uomini, hanno da compiere operazioni diverse, più complesse. Come diversi sono i vestiti che indossano. Cronometro alla mano, il tempo medio di permanenza nel bagno per l'uomo è di 60 secondi, per le donne 90 e non è un caso che davanti alla porta della toilette femminile ci sia sempre la fila. Eppure, la realtà dei fatti mostra che invece le dimensioni dedicate ai bagni femminili e a quelli maschili sono perlopiù identiche e, di conseguenza lo spazio pro-capite è tutto a sfavore della donna. Che, non avendo un'area sufficientemente ampia nella quale agire, si impiccia, e quindi perde preziosissimo tempo. Soluzione: ottimizzare le aree preposte. Altro tassello di questa bizzarra equazione tra denaro e toilette aziendali è quello che suggerisce a imprenditori e manager di introdurre aree di ritirata che possano essere utilizzate sia dagli uomini che dalle donne. Sempre con il conforto delle cifre, pare che ciò permetterebbe di ridurre il tempo medio di attesa da sei minuti a poco più di uno. Oltre, ovviamente, a eliminare ogni imbarazzo per chi non si identifica in nessuno dei due sessi.