Il mondo di Viviane Sassen è a tinte decisamente forti. Perché i suoi non sono mai semplici shooting fotografici ma sfidano l'equilibrio compositivo. Le modelle ci appaiono spesso goffe, sono accovacciate sulla sabbia oppure volano su un prato. Eppure il risultato è sempre armonico, a tratti poetico. «Non riesco a spiegare la mia attrazione per le forme - racconta l'artista di origine olandese - ma credo che abbia a che fare con il modo in cui lavora il mio cervello, che passa dalle tre alle due dimensioni».
Il Musée des beaux-arts du Locle, piccolo comune svizzero del Canton Neuchâtel, ora le dedica la mostra Hot Mirror: raccolta di lavori firmati negli ultimi dieci anni. Compresi gli scatti della trionfale serie Flamboya, realizzati in Kenya (dove Viviane ha vissuto quando era bambina) e quelli di Umbra, dove al centro di tutto ci sono le ombre, che «rappresentano le nostre paure più profonde, il lato più oscuro della vita».
Le foto della Sassen, che in passato ha collaborato con fashion brand come Carven, Stella McCartney e Missoni, sono uno dei più riusciti tentativi di ridefinizione estetica tentati negli ultimi anni. E non è certo un caso che Giorgio Armani abbia affidato proprio a lei il compito di lanciare Acqua for Life, immortalando con foto e video una delle iniziative avviate in Madagascar insieme a WaterAid per garantire l'accesso all'acqua potabile. Se ne volete sapere di più sulla mostra di Viviane Sassen, fate un salto sul sito ufficiale del museo.