Il mondo di Viviane Sassen è a tinte decisamente forti. Perché i suoi non sono mai semplici shooting fotografici ma sfidano l'equilibrio compositivo. Le modelle ci appaiono spesso goffe, sono accovacciate sulla sabbia oppure volano su un prato. Eppure il risultato è sempre armonico, a tratti poetico. «Non riesco a spiegare la mia attrazione per le forme - racconta l'artista di origine olandese - ma credo che abbia a che fare con il modo in cui lavora il mio cervello, che passa dalle tre alle due dimensioni».

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Viviane Sassen
Ra, de la série Of Mud and Lotus, 2017. Courtesy Stevenson Gallery, Cape Town

Il Musée des beaux-arts du Locle, piccolo comune svizzero del Canton Neuchâtel, ora le dedica la mostra Hot Mirror: raccolta di lavori firmati negli ultimi dieci anni. Compresi gli scatti della trionfale serie Flamboya, realizzati in Kenya (dove Viviane ha vissuto quando era bambina) e quelli di Umbra, dove al centro di tutto ci sono le ombre, che «rappresentano le nostre paure più profonde, il lato più oscuro della vita».


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Viviane Sassen
Viviane Sassen, X de la série Of Mud and Lotus, 2017. Courtesy Stevenson Gallery, Cape Town

Le foto della Sassen, che in passato ha collaborato con fashion brand come Carven, Stella McCartney e Missoni, sono uno dei più riusciti tentativi di ridefinizione estetica tentati negli ultimi anni. E non è certo un caso che Giorgio Armani abbia affidato proprio a lei il compito di lanciare Acqua for Life, immortalando con foto e video una delle iniziative avviate in Madagascar insieme a WaterAid per garantire l'accesso all'acqua potabile. Se ne volete sapere di più sulla mostra di Viviane Sassen, fate un salto sul sito ufficiale del museo.