Un mondo senza i like di Instagram è possibile? Per molti sociologi ed esperti di vita e di cultura digitale la risposta è sì. E non solo: sarebbe anche auspicabile. Perché il clic di apprezzamento sui contenuti che circolano sui social e soprattutto sul più visuale di tutti sta diventando qualcosa di più che un passatempo o una ludica mania. Secondo gli studiosi piuttosto, starebbe diventando un vero e proprio strumento di pressione sociale, in grado di scatenare una perenne gara di popolarità, soprattutto tra gli adolescenti, con tutta una serie di conseguenze sul corretto sviluppo della personalità di questa fascia di individui così fragile.

Tanto per dare un'idea dello stato della discussione sul tema, di recente l'Information Commissioner’s Office britannico (un ente indipendente che risponde al Parlamento) ha chiesto in forma di raccomandazione ai social network di rimuovere i like e le altre funzioni (come le streak di Snapchat) che possono causare dipendenza e avere effetti nocivi sui più giovani. Per non parlare degli effetti economici, considerando che c'è una ormai vastissima fascia di influencer attorno ai quali il fenomeno crea una lucrosissima cortina di fatturati a molti zeri. Una vera e propria economia. Il cui possibile cambiamento ha già scatenato la preoccupazione dei tanti che temono di vedere il loro business azzoppato. E con il loro, anche quello del ricco indotto delle tante aziende che investono sulle Ig star per ricevere in cambio un ritorno in termini di vendite e visibilità dei loro prodotti.

Alla luce del ricco dibattito che si è sviluppato sulla vicenda, Instagram ha pensato bene di voler dire la sua per bocca di un portavoce che, al magazine The Verge, ha parlato di una funzione presente in via nativa nel codice di Instagram e finora mai implementata, cioè quella che consente di continuare a poter esprimere il proprio apprezzamento sul contenuto, associato però a un meccanismo secondo cui la possibilità di rendere visibile il numero di like ottenuti sarebbe limitata soltanto a chi lo ha pubblicato.

Del resto, il management del social oggi più in voga nella ricca galassia creata da Mark Zuckerberg è perfettamente consapevole di quanto sia deviato un sistema in cui anche un post dalla qualità e dal significato discutibili riceve tanti like soltanto perché il suo autore gode di una certa popolarità. In questo modo, è possibile leggere tra le righe, si avrebbe un vero e proprio cambio di paradigma nel quale al centro tornerebbe ad esserci il contenuto più che la popolarità del profilo.