«Mamma, sai che mi sono fidanzato?». L’annuncio arriva più o meno all’ora di merenda. Marco, cinque anni, compare trafelato sulla porta della cucina, la palla ancora in mano e le calze a mezz’asta. In cortile ha appena vinto la sua prima partita, ma la notizia è un’altra. E cioè che Elena, quattro anni e mezzo, trecce bionde e sorriso da fatina, dopo un lungo (reciproco?) corteggiamento alla fine ha ufficializzato il love affaire. Chiamatela, se volete, la prima cotta.

Autentiche emozioni

Elena e Marco si aspettano ogni mattina davanti alla porta dell’aula, lui riempie i quaderni di bamboline dai capelli gialli che imitano quelli di lei; lei lo rifornisce di biscotti extra che si porta apposta da casa. Amore vero? Diciamo piuttosto autentica emozione. La prima: elementare, spontanea, istintiva, l’avvio di un processo di formazione.

«Sia chiaro che quella di farli atteggiare a fidanzati è solo una forzatura degli adulti», puntualizza Anna Oliverio Ferraris, docente di Psicologia dell’età evolutiva alla Sapienza di Roma. «A partire dalla scuola materna fino alla pre-adolescenza, storie come queste si ripetono di frequente. Sono amicizie speciali, piccole alleanze che aiutano a crescere, a volta nate dalla spinta a indentificarsi con un modello, altre da un’autentica ammirazione. Quello che stona è vedere i bambini scivolare a volte in sceneggiate un po’ assurde, alimentate in realtà dal linguaggio usato a sproposito dai grandi».

Le più inclini alla recita sono le femmine, spesso anche le più curiose e precoci («a scuola mi hanno detto che io e Paolo non siamo fatti uguali: e perché?»), ma fino agli 11-12 anni gli “innamoramenti” sono una semplice palestra dei sentimenti, senza alcuna sfumatura sessuale. I bambini si prendono per mano, si danno baci sulle guance, sognano a occhi aperti avventure da affrontare insieme. E in famiglia non si sa come reagire.

Chissà se mi pensa

«Per la prima volta sono alle prese con un figlio “innamorato”», scrive un padre single su un blog di mamme. «Davide, 9 anni, al mare ha conosciuto Linda, che abita in un’altra città e ora soffre la sua mancanza. Quando si rivedono, si capisce lontano un chilometro che lui è cotto e molto timido. E allora chiede a me, perché dice che gli piacerebbe baciarla. Che cosa devo fare: assecondarlo o rispondere, come avrebbe fatto mia madre, che è ancora troppo presto per pensare a queste cose?».

«L’unica regola è rispettare la sensibilità dei piccoli, non ridicolizzarli e, anche quando si tratta - com’è giusto - di controllare che cosa succede, farlo con una delicatezza adeguata alla loro ingenuità », risponde Maria Rita Parsi, psicoterapeuta, presidente della Fondazione Movimento Bambino.

Batticuore & Dintorni

«Quello della prima infatuazione è un territorio privatissimo, una sfera incantata costellata di sentimenti totali. I genitori non si devono immischiare troppo. Meglio lasciare agli entusiasmi la loro evoluzione naturale. Piuttosto che reprimerli, o trattarli senza ragione come cose da adulti, è preferibile ignorarli ».

E quando l’innamoramento è per un coetaneo dello stesso sesso o per qualche amico di papà e mamma? «Anche i bambini hanno diritto a scegliere la loro famiglia d’elezione», continua Parsi. «L’ammirazione per i grandi o per un compagno di giochi prescinde dal sesso. È una ricerca di affetto, di approvazione, a volte un desiderio di emulazione. L’educazione sentimentale comincia al nido. E c’è sempre da imparare quando qualcuno ci fa battere il cuore».