Guarda mamma, senza mani. Due parole: vibratore robot. Vale a dire il sex toy che permetterà finalmente di liberare le mani dall’impegno diretto e lasciarle scorrere lungo il corpo all’esplorazione e stimolazione del desiderio. Tanto fa tutto lui. Nello specifico l’Osé Robotic Massager è un vibratore studiato appositamente per seguire i movimenti del corpo pre/durante/post orgasmo senza dover usare mani e dita per riposizionarlo di fase in fase. Talmente tanto innovativo da vincere premi e poi dar via ad uno scandalo tecnologico al CES 2019 (ma ci arriviamo con calma). “È l’unico prodotto disegnato appositamente per orgasmi misti senza mani” si legge dettagliatamente sul sito ufficiale di Lora DiCarlo, la compagnia a trazione femminile che produce il vibratore. Oltre la scienza dell’orgasmo vaginale o clitorideo, l’Osé Robotic Massager permette di raggiungere entrambi senza fare distinzioni specifiche: “Attraverso l’uso della micro-robotica simula tutte le sensazioni che potrebbero dare una bocca, una lingua e le dita, per un’esperienza che sembra davvero con un vero partner. Si piega e si adatta al corpo per raggiungere tutti i punti giusti, perché ci sono usi migliori che puoi fare delle tue mani”. Realizzato in silicone medico, il vibratore robot promette un'esperienza di orgasmo totalmente personalizzata. D'altronde non esistono due donne uguali, figurarsi due vagine.

Ed è proprio la V la questione centrale, l'origine del mondo della discussione sugli avanzamenti nella sex tech. Le innovazioni portate dai sex toys, la voglia di una sessualità più consapevole e libera dal senso del peccato, l'addio alle convinzioni sul clitoride e una maggiore conoscenza sul piacere sottolineano sempre di più il paradosso dell’argomento orgasmo femminile. Che resta un perenne tabù. Una donna che è consapevolmente capace di gestire/apprezzare/vivere la propria sessualità è un problema per gli uomini? A quanto pare ancora sì. L’Osé Robotic Massager ha (ri)spalancato le contraddizioni di genere al CES 2019, con una sequenza surreale di azioni: messo a punto con gli studiosi dei laboratori informatici dell'università dell'Oregon (dove ha sede l'azienda), il vibratore ha vinto il premio CES Innovation Award 2019. Immediatamente revocato. La motivazione? “I prodotti che verranno ritenuti immorali, osceni, indecenti, profani e non corrispondenti all’immagine del CTA saranno squalificati” si legge nel regolamento dell’organizzazione.

Leggermente paradossale considerando che la sex tech è uno dei campi più variegati di sperimentazione e innovazione in campo informatico, base stessa dell'esistenza della fiera CES. E ancora più assurdo perché l'associazione si era largamente vantata di aver stanziato 10 milioni di dollari a favore di startup e imprese tech gestite dalle “minoranze” di donne, neri e quanto altro. Ma di certo ci saranno stati turbamenti pudici per il vibratore robot che libera le mani e fa godere appieno del proprio corpo, così da decidere di revocare il premio all'innovazione tecnologica. Che c'è, è inequivocabile. Un autogol clamoroso di discriminazione sessuale, o ancora meglio, di discriminazione del piacere sessuale, che ha fatto scattare un discreto putiferio politico-culturale sul sessismo e sui problemi legati, da sempre, all'orgasmo femminile (e alla sua negazione).

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Courtesy Lora DiCarlo

La Consumer Technology Association che organizza il CES era già stata al centro delle discussioni nel 2018 per i suoi panel, interamente organizzati e gestiti da uomini. Che il tech world sia sessista non è affatto una novità. Ma il premio revocato all’Osé Robotic Massager di Lora DiCarlo è andato oltre, le contraddizioni della situazione sono infinite: una vera innovazione non viene premiata perché si concentra su un ambito specificatamente femminile. Chi si è sentito offeso da un vibratore robotico non è stato minimamente turbato dalla bambola gonfiabile lanciata al CES 2018, o dai visori di realtà virtuale che da anni permettono ai visitatori uomini di guardare film porno mentre camminano tra gli stand. “È chiaro che la CTA non ha problemi con la sessualità e il piacere degli uomini in pubblico” ha spiegato la fondatrice della startup Lora Haddock a Deezen, proprio dove la giornalista Holly Brockwell ha scritto uno dei primi pamphlet a difesa del vibratore robotico. “Questo pudore è proprio strano. Non c’è nulla di immorale, osceno, indecente o profano nel piacere sessuale femminile, quindi devo pensare che il toy sia stato eliminato perché non va d’accordo con l’immagine della CTA. Il che ci porta alla questione principale: l’immagine della CTA è quella che non vuole l’orgasmo per le donne?” aveva concluso ironicamente la giornalista.

L’assurdità dell’importante riconoscimento revocato in nome della pruderie attorno all'orgasmo femminile, fortunatamente, è terminata. Oltre ad aver riconsegnato il premio la CTA si è scusata con la Lora DiCarlo per “non aver gestito bene questo premio” e ha promesso che la policy per la sex tech verrà completamente rivista per la prossima edizione. La capo marketing della CTA Jean Foster ha solo anticipato telefonicamente a TheVerge che ci sono dei punti del regolamento troppo labili, in corso di discussione, senza specificare i cambiamenti che intendono attuare. Intanto nella startup si festeggia, giustamente, che il vibratore robotico possa fregiarsi (finalmente) del riconoscimento di innovazione tecnologica del 2019. In più sono arrivati altri 2 milioni di dollari di finanziamento per la produzione dei vibratori, e l’Osé Robotic Massager potrebbe arrivare negli shop online e tra le mani delle più curiose già nell’autunno 2019. E al prossimo CES 2020 sarà un piacere tutto femminile vederlo in mostra.