Tipicamente, quando il nostro iPhone non è più in garanzia e ha qualcosa che non va le opzioni sono tre: la più scontata (ma anche la più costosa) è portarlo in un centro autorizzato Apple; la più pratica (e più economica) è affidarlo a uno dei tanti centri non autorizzati specializzati nella riparazione dei dispositivi cellulari; la più desiderabile (e utopica) praticare il fai-da-te. Tutto okay nel primo caso, ma per quanto riguarda gli altri due va detto che Apple non ha mai gradito molto che soggetti diversi da lei - che si tratti di utenti o di professionisti - mettano le mani nei suoi dispositivi. Il fatto è noto.

Ora, però, evidentemente la faccenda sta prendendo una deriva che la società di Cupertino non è più disposta a tollerare poiché la suddetta pratica di sottoporre le riparazioni dell'iPhone a persone e personale non autorizzato provocherebbe una diminuzione della sicurezza e dell'affidabilità del suo prodotto di punta. Rientra in questo contesto la sua decisione di limitare via software le possibilità di sostituzione della batteria dell'apparecchio. In che modo? Qualora si decida di far sostituire la batteria di uno degli ultimi smartphone con il marchio della mela morsicata da un centro non autorizzato, il sistema operativo visualizzerà sul display l'avviso che il componente non è stato riconosciuto e che pertanto si renderà necessario un intervento tecnico ufficiale di Apple.

Questo è possibile poiché, oltre al microcontroller che fornisce al dispositivo vari tipi di informazioni (per esempio la temperatura, la capacità residua, eccetera), le batterie degli iPhone più recenti includono anche una procedura di autenticazione che può essere effettuata soltanto dai centri tecnici autorizzati. Peraltro, decisione e la relativa prassi sono state subito incluse nella documentazione che i gruppi di pressione e la comunità che si batte per il cosiddetto right to repair, cioè il diritto di riparare da sé o di far riparare da chi si desidera i dispositivi elettronici, si sta preparando a inviare al governo americano affinché venga approvato dai vari Stati.

Vogliamo anche ricordare che, negli ultimi mesi, Apple si è ritrovata nel fuoco incrociato di diverse critiche legate alle batterie degli iPhone, additate come soggette a un processo di obsolescenza programmata, poiché in grado di rallentare - all'insaputa degli utenti - i processori dei dispositivi ogni volta che il sistema rilevava che lo stato di salute della batteria scendeva sotto una determinata soglia critica. In conseguenza di ciò, il telefono risultava più lento, arrivando così a spingere l'utente all'acquisto di un nuovo esemplare, quando invece sarebbe stato sufficiente sostituire la batteria.